Acqua razionata in 93 Comuni, si cercano nuovi pozzi

Non c’è solo la provincia di Enna, con 16 Comuni e l’area industriale del Dittaino, ad avere, a partire dalla giornata di oggi, il razionamento dell’acqua. Come annunciato da Siciliacque, la siccità, che ha causato la riduzione idrica di numerosi serbatoi pubblici, come la Diga Ancipa nell’Ennese, sta mettendo in ginocchio una fetta importante dell’isola, in particolare quella Centro occidentale.

Razionamento in 5 province

“Saranno complessivamente 93 Comuni serviti da Siciliacque, compresi nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani, per un bacino di circa 850 mila residenti” fanno sapere da Siciliacque che aggiunge di avere preso questa decisione insieme all’Autorità di bacino.

Inoltre, la società afferma che “le riduzioni della portata d’acqua sono comprese fra il 10% e il 45% a seconda degli acquedotti che alimentano i serbatoi comunali. Le punte maggiori sono previste in 15 centri del Nisseno e dell’Agrigentino che dipendono dal sistema Fanaco”.

La situazione nell’Ennese

Nella giornata di sabato, Acquaenna, che gestisce il servizio idrico, ha spiegato che, sulla scorta delle informazioni fornite da Siciliacque, “la riduzione dei prelievi idrici dalla Diga Ancipa sarà nella misura del 25%, a causa del perdurare stato di siccità”.

I Comuni interessati sono: Agira, Aidone, Assoro Fraz. Di San Giorgio, Asi Mulinello – Zona Industriale del Dittaino, Barrafranca, Calascibetta, Cerami, Enna, Gagliano Castelferrato, Nicosia, Nissoria, Piazza Armerina, Pietraperzia, Sperlinga, Troina, Valguarnera Caropepe e Villarosa.

Decisione presa da autorità regionali

Peraltro, Siciliacque sostiene che “la decisione, presa di concerto con le autorità regionali, è conseguente alla situazione di severità idrica in atto in Sicilia e tende a conciliare il soddisfacimento del fabbisogno delle persone con la necessità di salvaguardare gli invasi”.

La ricerca di acqua

La stessa società ammette di avere avviato degli interventi per recuperare acqua. “Sono tre i cantieri per la trivellazione di nuovi pozzi già aperti da Siciliacque: a Caltabellotta, al campo Favara di Burgio e in contrada Zacchia, a Prizzi”.

Infine, “entro il mese di marzo è prevista la conclusione della trivellazione a Caltabellotta di un nuovo pozzo (gemello a quello franato in zona Callisi). Entro aprile si prevede di rendere operativo l’altro pozzo sulla falda Favara di Burgio. Infine, per la metà di maggio è in programma il ripristino della funzionalità dei pozzi Zacchia a Prizzi”.