Siccità, la Regione chiede al Governo lo stato di emergenza

“Ho chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la siccità. La situazione senza precedenti che vive la nostra Regione necessita di interventi straordinari per la salvaguardia del sistema agricolo siciliano”. Lo ha detto l’assessore regionale per l’Agricoltura, Luca Sammartino, in merito all’incontro avuto nelle ore scorse a Roma con il ministro della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida.

Gli effetti della siccità

Tema del vertice la siccità che sta infliggendo un durissimo colpo alle aziende agricole, con raccolti sempre più bassi, e zootecniche, prive di foraggi per alimentare gli animali. E poi ci sono i disagi per gli utenti: in 16 Comuni dell’Ennese vige il razionamento dell’acqua, a causa del depauperamento idrico della diga Ancipa, ormai a secco.

Schifani pressa il Governo nazionale

Nelle ore scorse, la giunta regionale, su proposta del presidente della Regione, ha approvato lo stato di crisi ma il passaggio successivo e più importante è quello a Roma.

“Numerosi i provvedimenti che il mio governo – dice il presidente della Regione, Renato Schifani – ha già messo in atto, come l’istituzione di un’unità di crisi dedicata che è già al lavoro. E altri ne seguiranno, poiché il nostro obiettivo è quello di affrontare l’emergenza con determinazione e incisività. A questo scopo, è fondamentale il confronto continuo e la collaborazione con il governo nazionale”.

Siccità senza fine

Il 2023, infatti, è stato il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica di lungo periodo e anche i primi mesi di quest’anno, caratterizzati da temperature più alte e scarsità di piogge, hanno confermato finora questa tendenza. Lo scorso febbraio il governo regionale ha dichiarato lo stato di crisi idrica sia per il settore irriguo sia per la zootecnia.

Implicazioni dello stato di Emergenza per la siccità

La proclamazione dello stato di emergenza per la siccità comporta una serie di conseguenze operative e logistiche mirate a fronteggiare l’acuta situazione idrica. Ecco alcune delle principali implicazioni:

  1. Accesso a Fondi Speciali: Vengono sbloccati fondi speciali per interventi immediati di supporto alle aree colpite e per la mitigazione delle conseguenze più gravi dell’emergenza.
  2. Accelerazione delle Procedure: Le procedure burocratiche si semplificano e accelerano per consentire una risposta rapida agli scenari critici, come l’implementazione di infrastrutture per il rifornimento idrico.
  3. Supporto alle Aziende Agricole e Zootecniche: Le aziende colpite ricevono assistenza sia finanziaria che tecnica per far fronte alla scarsità di risorse idriche e alla perdita di raccolti e foraggi.
  4. Razionamento dell’Acqua: Può essere imposto un razionamento dell’utilizzo dell’acqua nelle zone colpite per assicurare che la fornitura sia distribuita in modo equo e per preservare le risorse idriche rimanenti.
  5. Misure di Contingenza: Si possono instaurare misure di contingenza, come la fornitura di acqua tramite autobotti e la realizzazione di pozzi temporanei, per alleviare la carenza di acqua.
  6. Collaborazione con Enti Sovralocali: Si potenzia la collaborazione tra enti regionali e nazionali per coordinare gli sforzi e ottenere un impatto sinergico verso la soluzione della crisi.
  7. Pianificazione a Lungo Termine: Si incentiva la pianificazione di soluzioni e strategie a lungo termine per prevenire o limitare il rischio di future emergenze idriche.

Lo stato di emergenza, quindi, è un richiamo all’azione immediata e all’impegno congiunto di vari livelli di governo per fronteggiare una crisi che impatta profondamente la vita quotidiana, l’economia locale e l’ecosistema regionale.