Università romena, condanna e assoluzione per Crisafulli, assolto Termine

I giudici del Tribunale di Enna (Chiara Blandino, presidente, Elisa D’Aveni, e Giovanni Milano) hanno condannato per invasione di edificio pubblico l’ex senatore Vladimiro Crisafulli al pagamento di circa mille euro di multa oltre alle spese processuali nell’ambito del procedimento giudiziario legato all’inchiesta della Procura di Enna sull’occupazione, senza autorizzazione, di alcuni spazi dell’ospedale Umberto I di Enna per i corsi degli studenti dell’Università Dunarea de Jos di Enna.

Crisafulli e Termine assolti per abuso d’ufficio

Lo stesso ex senatore, difeso dall’avvocato Giovanni Palermo, rispondeva, insieme all’allora commissario straordinario dell’Asp di Enna, Giuseppe Termine, assistito dagli avvocati Rosa Garofalo e Piero Patti, di abuso d’ufficio ma entrambi, relativamente a questo capo di imputazione, sono stati assolti.

La vicenda

I fatti risalgono al 2015 quando furono acquisite le documentazioni relative alla Fondazione Proserpina, legata a Crisafulli, in particolare si accesero i riflettori su un protocollo di intesa, relativo al marzo del 2014, tra la Proserpina, la Regione e l’Asp per la consegna di 28 stanze adibite ad aule allo scopo di istituire, negli spazi dell’ospedale Umberto I, una facoltà di Medicina e Chirurgia.

Il sequestro

Questo protocollo d’intesa venne considerato dalla Procura di Enna la prova dell’illecita disposizione di locali pubblici sui quali gravava il vincolo di indisponibilità, da qui il sequestro, avvenuto nel 2015, eseguito dalla Guardia di finanza.

Le testimonianze

Nel corso del dibattimento, sono state raccolte le testimonianze di altri dirigenti dell’Asp di Enna, tra cui Giovanna Fidelio,  Antonio Lazzara e Ornella Monasteri, rispettivamente direttore generale e rappresentante legale dell’Azienda, collaboratore funzionario nonché dirigente con incarichi presso l’Ufficio affari generali, direttore dell’U.O. Complesso servizio economico, finanziario e patrimoniale. Sono stati sentiti anche Lucia Borsellino, all’epoca assessore alla Salute, e l’ex Governatore della Regione siciliana, Rosario Crocetta.

I legali dell’ex commissario Asp

“Nessun reato di abuso d’ufficio per il Tribunale, che ha sposato la tesi del collegio difensivo secondo cui il protocollo non alcun valore dispositivo, bensì unicamente programmatico, e dunque non ricadente nell’illecito. È stato ampiamente accertato e dimostrato che  Termine, dunque, non abbia posto in essere alcun atto volto a disporre dei locali dell’Asp, e non ha operato in violazione del proprio ruolo né delle prescrizioni di legge” fanno sapere i legali di Termine, gli avvocati Rosa Garofalo e Piero Patti.

Termine, “piena fiducia nella giustizia”

“Piena fiducia ai miei legali ed alla macchina della giustizia”, queste le dichiarazioni di Termine, alla pronuncia della sentenza di assoluzione. “L’incarico che ho rivestito presso l’Asp 4 di  Enna portava con sé profonde responsabilità, ma non avrei mai immaginato di potermi trovare a dovere rispondere innanzi ad un Tribunale pur avendo operato nel pieno rispetto della legge e mai al di fuori del mio ruolo di Commissario Straordinario, tanto da essere rimasto l’unico dell’Asp ad essere imputato per un procedimento che coinvolgeva, ahimè, numerose personalità e cariche pubbliche e aziendali. Finalmente posso mettere la parola fine a questo calvario giudiziario.