Sanità, Salerno, “medicina di prossimità più utile del quarto Policlinico”

“L’assistenza, la medicina di prossimità, i servizi sanitari per tutti sono temi molto più urgenti dell’ipotesi di un quarto Policlinico siciliano”. Lo ha detto il presidente dell’Università Kore di Enna, Cataldo Salerno, nel corso del suo intervento al convegno  “Sviluppo della Sanità e del welfare nel territorio di Enna” tenutosi ieri mattina nell’auditorium dell’università Kore ed organizzato dalla Federazione nazionale pensionati della Cisl di Agrigento-Caltanissetta-Enna, in collaborazione con l’università Kore, l’Asp e la Cisl Agrigento-Caltanissetta-Enna.

Le difficoltà del sistema sanitario ennese

Il dibattito è stato centrato sulle difficoltà del sistema sanitario siciliano e naturalmente il focus ha riguardato la situazione nell’Ennese. Dai dati, emerge che ci sono cittadini che rifiutano di curarsi per la lunghezza eccessiva delle liste d’attesa e per i costi elevati di cure private, inoltre la percezione dell’inefficienza della sanità siciliana costringe l’utenza ad emigrare in strutture del Nord Italia e poi c’è anche il tema dell’affollamento dei Pronto soccorso, spesso per casi lievi, da codice bianco, che rischiano di penalizzare pazienti più bisognosi di cure.

Lo spopolamento

E sullo sfondo, una popolazione che invecchia sempre di più e più velocemente, un forte calo demografico e una progressiva e inarrestabile emigrazione dei giovani (tutti processi che la provincia di Enna registra al di sopra delle medie nazionali).

Gli ospedali di comunità

La nuova sfida si chiama ospedali e case di comunità, da finanziare con i fondi del Pnrr, che avranno il compito di alleggerire il peso sui 4 ospedali dell’Ennese. Emanuele Cassarà e Mario Zappia, rispettivamente direttore sanitario e commissario dell’Asp, hanno annunciato importanti novità: “Grazie a poderosi fondi del Pnrr, entro i prossimi mesi, in tempi eccezionalmente rapidi, attiveremo Centrali operative territoriali a Enna e Nicosia, Ospedali di comunità ad Agira e Leonforte e Case di comunità a Enna, Nicosia, Piazza Armerina, Leonforte e Barrafranca”.

“Alternative ai Pronto soccorso”

Zappia ha spiegato che “si tratta di centri nevralgici di regia per l’assistenza, punti sanitari a disposizione sette giorni su sette, h24, valide alternative ai Pronto soccorso. Riferimenti fondamentali per i cittadini, per i quali sarà necessario il supporto di medici di famiglia, farmacisti, esperti professionisti delle professioni mediche e sanitarie”.

La telemedicina

L’altra rivoluzione è rappresentata dalla telemedicina che consentirà agli utenti di essere seguiti da casa grazie ai supporti informatici. “Sono pazienti che sono seguiti e monitorati dopo ricoveri ospedalieri – ha aggiunto Cassarà – ognuno di loro è fornito di uno speciale tablet che registra giornalmente le loro funzioni vitali ed è in continuo contatto con personale specializzato”.

Robot in corsia

Un valido aiuto al delicato lavoro nelle sale operatorie si sta intanto rivelando il “medico Robot”, un androide dai costi non molto accessibili che l’Università Kore ha acquistato per farne dono al personale ospedaliero dell’Umberto I di Enna.

Paolo Scollo, coordinatore del corso di laurea in Medicina e chirurgia all’Unikore, ha parlato di “stagione di grande entusiasmo”. Il docente si è detto pronto a lavorare per “una crescita simbiotica tra università e Asp”.

Il commissario Asp Zappia ha intanto confermato che il Doc-Robot porta avanti il suo lavoro con ottimi risultati: “Viene utilizzato nelle sale operatorie di Chirurgia generale e Urologia – ha raccontato – grazie a lui, i sanguinamenti sono molto ridotti, così come i tempi post-operatori dei pazienti. E la voce si sta spargendo, tant’è che in questo momento tutti vogliono essere operati dal Robot”.

Le criticità delle Aree interne

Per Cataldo Salerno, presidente dell’Università Kore, “lo sviluppo della sanità è un tema complesso e delicato che riguarda in particolare le aree interne della Sicilia, più deboli se paragonate alle tre grandi aree metropolitane”. Salerno ha parlato di “nuovo modello utile per tutto il Paese” riferendosi al coinvolgimento di università, Asp e sindacato nell’affrontare la questione da più prospettive.

I sindacati

Rosolino Ricotta, segretario generale Fnp Cisl Agrigento-Enna-Caltanissetta, gli ha fatto eco annunciando “un dialogo aperto anche per i prossimi tempi, da esportare subito a Caltanissetta e Agrigento”. Carmela Petralia, segretaria generale Cisl Agrigento-Enna-Caltanissetta, ha dichiarato: “In questa delicata fase di cambiamento sociale e di politica sanitaria, l’università può fare la differenza”, mentre Rosanna Laplaca, segretaria regionale Cisl Sicilia, ha comunicato il rilancio del Tavolo della Salute regionale: “Per vincere le sfide che ci attendono, la partecipazione del sindacato è questione strategica. Lavoreremo compatti perché siano garantiti gli investimenti sul capitale umano e l’alta qualità delle cure”, ha dichiarato.

Emilio Didonè, segretario generale nazionale della Fnp Cisl ha promesso: “Come sindacato, vigileremo affinché il Servizio sanitario nazionale rispetti i suoi valori fondanti di universalità, uguaglianza ed equità, per riconoscere e garantire i quali tante lotte sono state fatte”. Di “obiettivo comune da raggiungere con un approccio costruttivo”, ha parlato Maria Rosaria Aquilone, segretaria generale Fnp Cisl Sicilia, riferendosi all’unione delle istituzioni protagoniste della tavola rotonda. E, infine, Roberta Malaguarnera e Adriano Schimmenti, direttori rispettivamente del dipartimento di Medicina e chirurgia e del dipartimento di Scienze dell’Uomo e della Società dell’Unikore, hanno posto l’accento su “una comune idea di sviluppo sanitario che tenga in considerazione la formazione degli studenti di Medicina e Infermieristica e la nascita di nuove figure professionali del settore”.

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