Chiude la Statale 290 tra Calascibetta e Villapriolo

Scoppiano le polemiche e ritornano i fantasmi del passato, soprattutto tra gli automobilisti, ma anche tra i residenti del borgo di Cacchiamo e quelli di Villadoro, a causa dell’ennesima chiusura della Statale 290, nel tratto che da Calascibetta raggiunge il bivio Villapriolo.

Il contenzioso

Questa volta, un contenzioso tra l’Anas regionale e la ditta che sta effettuando una serie di lavori- si è appreso da indiscrezioni- rischia di fare allungare notevolmente i tempi di chiusura della strada. Nel tratto in questione, ovvero nei pressi del Bivio Villapriolo, ieri non c’erano nè mezzi di lavoro nè operai. Tutto è rimasto in alto mare e l’arteria, che collega l’area sud con quella nord dell’Ennese, continua a rimanere off-limited. Nel 2012 lo stesso tratto di strada rimase chiuso per un lungo periodo a seguito del crollo di una parte del costone roccioso che sovrasta l’arteria. Grossi massi invasero la sede stradale, fortunatamente senza provocare danni né a persone né a cose. Per molti automobilisti era iniziato un vero e proprio calvario conclusosi solo nel 2020

Il costo dell’opera

Ben 2 milioni di euro il costo dell’opera. Un progetto importante, per qualcuno faraonico, che aveva visto i rocciatori consolidare e ingabbiare la parete rocciosa con la rete metallica fissata con tiranti e chiodi. Sembrava che tutti i problemi fossero stati risolti. Lo scorso anno, però, l’Anas decide di avviare altri interventi, nei pressi del Bivio Villapriolo, tra i quali quelli che riguardano il consolidamento di alcuni tratti della sede stradale mediante la palificazione.

I tempi biblici

Durante la scorsa estate si viaggiava a senso unico alternato e il traffico era regolamentato da un semaforo, poi la decisione di chiudere del tutto l’arteria. Nei mesi scorsi abbiamo cercato di saperne di più sull’avanzamento dei lavori, ma contattare i vertici regionali dell’Anas è stata impresa ardua. Inizialmente si era parlato di luglio 2024, data di apertura della statale, adesso la doccia fredda per gli automobilisti: seri problemi tra l’Anas e la ditta hanno messo fine, momentaneamente, al completamento delle opere. Con gli automobilisti costretti a percorrere strade alternative, pericolose e tortuose, come quella che costeggia il bosco dell’Altesina.

La protesta dell’arciprete

A protestare, per questa ennesima vicenda tutta all’italiana, è anche il giovane e battagliero arciprete di Calascibetta, don Maurizio Nicastro. Il prete, che, più volte alla settimana si reca nel borgo di Cacchiamo, ha deciso di rivolgersi al prefetto di Enna.

Francesco Librizzi