Zaki alla Kore, Salerno “cittadinanza italiana a Karam”

Ha chiesto il supporto del popolo italiano per Ilaria Salis e sul conflitto israeliano palestinese ha contestato le accuse che gli hanno rivolto di essere un terrorista e di sostenere Hamas. Questo, in sintesi, l’intervento alla Kore di Enna di Patrick Zaki, il ricercatore dell’Università di Bologna rimasto in carcere dal 2020 in Egitto e poi graziato, che ha preso parte al convegno dal titolo Sogni e illusioni di libertà.

“Genocidio palestinese”

“I palestinesi da anni vivono un genocidio. Netanyahu continua a rifiutare il cessate il fuoco e l Europa ha una chiara responsabilità in questo.  Ha ricordato anche come la protesta degli studenti italiani a sostegno della Palestina sia stata repressa anche con la violenza” ha detto Zaki.

Firmato documento Assostampa

Zaki ha firmato il documento dell’Assostampa, il sindacato dei giornalisti, contro il bavaglio ed ha detto di sostenere la battaglia dei giornalisti della Rai.

Salerno su Karam

C’era anche Remon Karam, rappresentante eletto degli studenti dell’ateneo, egiziano, che lasciò Il Cairo a soli 14 anni fuggendo su un barcone a rischio della vita per raggiungere la Sicilia, dove approdò dopo sette giorni di navigazione. Il presidente della Kore, Cataldo Salerno, ha fatto un appello al presidente della Repubblica per concedere la cittadinanza italiana a  Karam che ha conseguito in Sicilia non solo il diploma liceale ma anche due lauree alla Kore si enna e per tutti i meriti legati alla sua battaglia per i diritti umani e per l’integrazione.

La storia di Chris

C’è stata anche la testimonianza del cantautore nigeriano Chris Obehi, anch’egli fuggito minorenne dal suo paese, la Nigeria, e giunto a Lampedusa dopo un viaggio di cinque mesi attraverso il deserto, le carceri della Libia e la navigazione nel Mediterraneo su un barcone. In Nigeria suonava il pianoforte e il basso ed eseguiva gospel in chiesa

I giornalisti

Con il coordinamento di  Elvira Terranova, responsabile della redazione siciliana dell’Adnkronos, ci sono stati gli interventi dei presidenti dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia Roberto Gueli, dell’associazione siciliana della stampa Tiziana Tavella, dell’Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Bartoli e della segretaria generale della Federazione nazionale della stampa Alessandra Costante. E’ intervenuto anche il presidente dell’associazione “Occhiblu” Filippo Mulè, che dal 2016 organizza a Lampedusa il premio internazionale di giornalismo Cristiana Matano, del quale l’Università Kore è partner come anche la Fnsi ed Assostampa Sicilia.