Svincoli di Enna chiusi, “tante disdette, fate presto coi lavori”

La chiusura degli svincoli di Enna della A19 per i lavori al viadotto sta già dando degli effetti negativi, almeno per alcune categorie economiche. Sono i ristoratori a pagare i primi costi di questi interminabili interventi da parte dell’Anas che avrebbe dovuto già concludere le opere, come annunciato in più occasione, trasformando, di fatto, questi lavori nella tela di Penelope. In attesa dell’arrivo di Ulisse, i commercianti devono fare i conti con un decremento dei profitti, come spiega a ViviEnna, il presidente dei ristoratori della Cna, Tommaso Scavuzzo.

Quale è il primo costo della chiusura?

“Abbiamo ricevuto – spiega Scavuzzo – diverse disdette, non solo io ma molti altri ristoratori. La ragione consiste nel fatto che le alternative per giungere ad Enna sono difficoltose, non solo sotto l’aspetto strutturale, basta fare un giro sulle nostre statali per testarne la precarietà ma anche per quanto concerne le indicazioni. Ci sono persone, provenienti da Catania o da Palermo, che ci hanno telefonato per rappresentarci i loro problemi nell’orientarsi. E così, sono in tanti a decidere di rinunciare al pranzo o alla cena e per noi è un problema.

Che fate quando i clienti vi chiamano?

“La prima cosa – dice il presidente dei ristoratori della Cna, Tommaso Scavuzzo – che cerchiamo di fare è quella di fornirgli le indicazioni giuste per arrivare a Enna. E’ anche capitato che qualcuno di noi si sia messo in macchina per raggiungerli e “scortarli” fino ai nostri locali”.

Che cosa suggerisce?

“Una efficace campagna di informazione – aggiunge Scavuzzo – perché ci sono degli stessi ennesi che sbagliano. Sono necessarie delle indicazioni chiare, ben visibili da tutti: capita, ad esempio, che gli automobilisti provenienti da Catania commettono l’errore di non uscire al Dittaino o a Mulinello per poi essere costretti, per arrivare a Enna, a prendere lo svincolo di Caltanissetta”

Sarà lunga fino al 2 agosto, che ne pensa?

“Sì, in effetti è così ma quello che, a questo punto, chiediamo, considerato che i lavori devono andare avanti, è la certezza dei tempi. Se è stata indicata una data, allora deve essere rispettata, altrimenti le conseguenze, non solo per noi, ma per tutto il territorio, saranno devastanti. Non possiamo ancora giocare con le date, troppe volte ne è stata indicata una per poi svelarsi infondata”.