Fillea Cgil, la campagna #SeguilaSagoma fa tappa a Enna

Farà tappa domani a Enna la campagna della Fillea Cgil Sicilia: #SeguilaSagoma. L’appuntamento è alle 13, nel cantiere di ristrutturazione del Castello di Lombardia. L’iniziativa si inserisce nell’ambito della campagna #SeguilaSagoma in cui è l’ironia a farla da padrone nella mobilitazione continua contro l’emergenza caldo nei cantieri del settore costruzioni.

«La sagoma del Presidente della Regione, Renato Schifani, ci accompagnerà – spiegano Salvo Carnevale, segretario generale della Fillea Cgil Enna e Antonio Malaguarnera, segretario generale Cgil Enna – al centro, come al solito, la sicurezza e la salute dei lavoratori in quello che non si presenta più come un evento straordinario, ma una condizione usuale nella stagione estiva, in particolare di quella siciliana. Quante volte i politici, a qualsiasi livello, si nascondono dietro un perentorio “No comment!” più o meno dichiarato? Tante, troppe volte, e qui da noi in Sicilia sembrano particolarmente a loro agio in questa tecnica che evita i problemi. Eppure siamo di fronte a una condizione drammatica e pericolosa, universalmente riconosciuta, cioè quella che espone a gravi rischi (anche mortali) gli operai edili che lavorano alle alte temperature».

Ecco le ragioni che impongono un ulteriore intervento di Fillea Cgil: «Lanciamo una campagna che intende informare e denunciare, al tempo stesso – concludono – rispetto al tema dell’emergenza caldo. Così, con un marcato sarcasmo, arriva a Enna lo Schifani Tropical Tour che farà tappa in tutte le province siciliane. Alla sagoma verranno rivolte alcune domande che hanno a che fare col tema del caldo. Ironia pungente, dunque, ma utile per amplificare i toni della nostra vertenza e l’enorme preoccupazione che ogni giorno attanaglia i lavoratori quando le temperature superano 35 gradi. Abbiamo portato a casa in questi anni, con tanta fatica, delle ordinanze comunali restrittive (e continuiamo a portarne a casa) e una sensibilità altissima sul tema. Basterebbe un’ordinanza regionale e un segnale di sensibilità dalla Regione per risolvere e facilitare tanti interrogativi aperti. Ma non ci sono risposte e il Presidente dimentica spesso il tema della sicurezza e quindi degli infortuni e delle malattie professionali. Adesso le domande le facciamo noi».