Droga e telefonini in carcere col drone, ecco chi sono gli arrestati

C’è una gang catanese dietro quel traffico di droga e telefonini che entravano nel carcere Bodenza di Enna con l’uso del drone. Sono 11 le persone tratte in arresto, due, invece, quelle che hanno avuto misure cautelari meno afflittive, culminata con l’obbligo di dimora

Ecco chi sono gli indagati

B. F. cl. 1974 di Catania, già sottoposto per altra causa alla misura degli arresti domiciliari; G. S. cl. 1996 di Siracusa, moglie di un detenuto già ristretto presso il carcere di Enna; F. M. cl.1987 di Catania, moglie di un detenuto già ristretto presso il carcere di Enna; F. S. A.  cl. 2002 di Catania; M. A. cl. 1996 di Catania, detenuto per altra causa presso la Casa di Reclusione di San Gimignano (SI); M. M. cl. 2005 di Abano Terme ma residente a Catania; A. V. cl. 1995 di Siracusa,detenuto per altra causa presso la Casa di Reclusione di Ragusa (SR); A. L. cl.1992 di Catania, detenuto per altra causa presso la Casa Circondariale di Catanzaro; P. G.  cl. 1993 di Catania, detenuto per altra causa presso la Casa di Reclusione di Favignana (TP); F. O. cl. 1983, detenuto per altra causa presso la Casa Circondariale di Palermo – Pagliarelli; L. V. cl. 1982 di Catania, detenuto per altra causa presso la Casa Circondariale di Caltagirone (CT);

Le indagini

Le indagini della Polizia di Stato e della Polizia penitenziaria avviate nel mese di giugno del 2023, hanno permesso di individuare un gruppo di soggetti, per lo più catanesi, che, con uno stratagemma ben collaudato, consegnavano ingenti quantitativi di stupefacente e telefoni cellulari all’interno del carcere, servendosi di un drone.

La droga con il drone

Durante la notte, i presunti fornitori, ponendosi nelle vie adiacenti al carcere, legavano con una corda delle buste contenenti droga e telefoni e, dopo aver fatto alzare in volo l’aeromobile a pilotaggio remoto, lo guidavano fino alle finestre delle celle ove i detenuti, sporgendo le braccia dalla finestra, ne recuperavano il contenuto illecito.

Il blitz dell’ottobre del 2023

La notte del 4 ottobre 2023, i poliziotti della sezione antidroga della Squadra Mobile di Enna e del Nucleo Investigativo Regionale arrestarono due catanesi, odierni indagati colti mentre introducevano droga all’interno dell’istituto penitenziario di Enna: i due stavano manovrando un drone al quale era stata opportunamente legata, tramite una sottile corda, una busta di plastica contenente 524,24 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, suddivisa in sei “panetti” ed un involucro contenente grammi 1,60 di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Quella notte, furono sequestrati anche due droni telecomandati e l’autovettura utilizzata dai malviventi.

La moglie del detenuto

In quella stessa data venne perquisita l’abitazione di Enna della moglie di un detenuto ristretto nel carcere ennese: alla donna furono sequestrati micro-telefoni, quantitativi di cocaina e hashish destinati al marito recluso, nonché materiale per il confezionamento e strumenti per la pesatura dello stupefacente. 

Le indagini hanno portato alla luce un vero e proprio tariffario da parte del gruppo criminale, che per consegnare la droga e i cellulari nelle carceri chiedeva 2.500 euro per un pacco e fino a 3.500 euro per la consegna di due pacchi.

Un metodo usato per altre carceri

Le ulteriori attività investigative effettuate dai poliziotti della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Enna e della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Caltanissetta, hanno permesso anche di accertare che con quello stesso drone erano stati consegnati droga e telefoni cellulari in altri penitenziari.