Fillea Cgil Enna: “Ulteriore peggioramento del codice degli appalti e gare anomale: un cocktail esplosivo per diritti e salario dei lavoratori edili”
Comunicati Stampa - 10/12/2024
“L’assalto al codice degli appalti, con il tentativo del Governo di peggiorarlo e l’esagerato ricorso alle procedure d’urgenza e negoziate per l’aggiudicazione degli appalti pubblici rischiano di essere un cocktail esplosivo in grado di scardinare totalmente l’insieme delle regole che fanno vivere il settore attraverso il sistema virtuoso delle Casse Edili, della contrattazione nazionale e della libera e sana concorrenza tra le imprese”.
Così Salvo Carnevale, segretario generale della Fillea Cgil di Enna, che spiega: “Il rinvio ai codici Ateco per indicare il contratto di lavoro da applicare e non alla reale attività svolta è la dimostrazione di quello che diciamo da tempo, ovvero che questo governo risulta essere disinteressato alla crescita qualitativa del nostro settore. E’ scellerata, anche, l’idea delle equivalenze automatiche tra Ccnl (Contratti collettivi nazionali di lavoro), che hanno però tutele economiche e normative diverse e in tutti i casi nettamente inferiori a quello dell’edilizia. Questo significa fare lavorare con minor tutele anche in termini di sicurezza nello stesso cantiere gli operai, il che graverà in negativo sulla qualità del manufatto realizzato. Inoltre, gli operai non saranno adeguatamente schermati dai rischi per salute e sicurezza con la formazione e con un’organizzazione del lavoro più selvaggia e libera dai controlli”.
Carnevale continua: “Le modifiche proposte al Codice degli Appalti, in particolare in materia di corretta applicazione dei Contratti collettivi nazionali di lavoro, di subappalti, di equivalenza delle tutele economiche e normative, non solo non convincono affatto gran parte delle forze sociali ed economiche del Paese ma anche il Consiglio di Stato e l’Anac. Il tutto si innesterebbe in un sistema già distorto e piegato, attraverso un uso abnorme degli affidi diretti e delle procedure negoziate alla corruzione, al malaffare, alle mafie, soprattutto in Sicilia. Nel merito, lo ribadiamo, non è affatto vero che ricorrendo agli affidi e alle procedure negoziate si risparmi in termini di tempo e di costi. È vero il contrario ed è noto ed evidente che il sistema degli affidi finisca per fare lievitare i costi. È necessario che si vada alla sottoscrizione di specifici protocolli di legalità sul modello di quelli firmati a Roma (Giubileo), Bologna e Napoli per reggere contro tutto questo e sfidiamo le amministrazioni comunali che al momento sembrano disinteressate. Sulle modifiche del codice degli appalti chiediamo alle forze politiche e sociali di mobilitarsi e di farsi sentire, per respingere le azioni del Governo che in un sol momento rischia di fare a pezzi il settore e interi articoli della nostra Costituzione”.
Il segretario della Fillea Cgil di Enna conclude: “Frequente è anche che imprese di alcuni Comuni, guarda caso legati ad uno o più funzionari dell’ente che fa la gara d’appalto, siano invitate più volte insieme ad altre imprese dello stesso comune come anche dichiarato dall’associazione antiracket provinciale. Di fronte a tutto questo affianchiamo l’imprenditoria sana del territorio. Non solo, la Fillea Cgil di Enna ha chiesto, da tempo, l’insediamento del tavolo provinciale della legalità in Prefettura per il controllo dei subappalti e della intermediazione illecita della manodopera nelle grandi opere e pensiamo che dentro scenario sia ancora più necessario allargare il campo di osservazione nel governo del territorio. Non attenderemo ancora a lungo. Di denunce ne abbiamo fatte tante, continueremo a farlo”.