La mafia dei pascoli, ecco chi sono gli arrestati

Sono Giovanni Scaminaci, 58 anni, Vincenzo D’Agostino, 49 anni, entrambi di Agira, e Michele Antonino Grasso, 49 anni, di Cerami, i tre arrestati al termine dell’operazione antimafia denominata Cerere portata a termine dalla Squadra mobile di Enna e dal commissariato di polizia di Leonforte.

Il referente di Cosa nostra

Scamimaci è indicato dai magistrati della Procura distrettuale antimafia di Caltanissetta come il referente di Cosa nostra ad Agira. Per il quarto indagato, Antonio Scaminaci, 63 anni, fratello di Giovanni, il gip del Tribunale di Caltanissetta, Graziella Luparello, ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Secondo quanto emerso nelle indagini, Scaminaci avrebbe voluto riprendere le redini dopo aver scontato una condanna ed l’unico per cui è stata ipotizzata l’associazione per delinquere di stampo mafioso,  estorsione, furto, danneggiamento seguito da incendio, tutti aggravati dal metodo mafioso ovvero dalla finalità di agevolare l’attività dell’associazione.

Le pretese

Il presunto referente di Cosa nostra ad Agira avrebbe preteso dagli imprenditori svariate cose, da 5 metri cubi di calcestruzzo da una ditta impegnata nei lavori della strada comunale Pietralonga-Spinapulici alla cessione di 14 ettari di terreno in contrada Ponte Mangiagrilli per il pascolo.

Giovanni Scaminaci per costringere un imprenditore a ritirare denuncia per un furto subito gli avrebbe detto: “Per quello che hai fatto una sberla nel muso te lo farei gonfiare tanto”.