Abusi nella Chiesa, la testimonianza di Messina sul caso Rugolo
Enna-Cronaca - 07/05/2025
“il 3,2% dei preti italiani è accusato di abusi sessuali su minori”. Sono i dati raccolti dall’associazione La Rete l’Abuso nel database “Spotlight on Italian Survivors“ a poche ora dal conclave che eleggerà il nuovo Pontefice.
La vicenda ennese
Il presidente dell’associazione, Francesco Zanardi, in concomitanza con questo importante evento per il mondo cattolico, ha inteso rilanciare una delle piaghe della Chiesa e per l’occasione, alla conferenza stampa tenutasi nella giornata di ieri, è stato invitato Antonio Messina, l’archeologo ennese, dalla cui denuncia è nata l’inchiesta per violenza sessuale su minori culminata con la condanna a 4 anni e mezzo di reclusione ai danni di don Giuseppe Rugolo, il cui Appello è già iniziato.
La testimonianza di Messina
Messina ha raccontato della sua drammatica esperienza ed ha stigmatizzato il comportamento della Curia che non ha mai preso le sue difese, anzi come emerso nelle motivazioni dei giudici del Tribunale di Enna vi sarebbe stato il silenzio del vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, finito, a sua volta, sotto processo, insieme al parroco della chiesa Madre di Enna, Vincenzo Murgano, per falsa testimonianza. Messina si è anche detto rammaricato per non aver potuto incontrare papa Francesco che gli aveva concesso un’udienza privata.
Alla conferenza stampa erano anche presenti l’avvocato Eleanna Parasiliti Molica, legale di Antonio Messina, che ha ribadito l’importanza assunta dall’informazione sulla vicenda dell’archeologo ennese e la cronista dell’Ansa, Pierelisa Rizzo, che ha raccontato tutti i dettagli dell’indagine e del processo ai danni di Rugolo, rimediando, contestualmente, una raffica di denunce.
I dati dell’associazione
In merito ai numeri fornite dall’associazione La Rete l’Abuso, sarebbero nel complesso, su scala nazionale, 1.031 i sacerdoti, che avrebbero prodotto 4.262 vittime. Nel solo 2025, sono già stati registrati 10 nuovi casi. Tuttavia, Zanardi sottolinea che questi numeri sono sottostimati, poiché molti abusi non vengono denunciati o sono prescritti