Tangentopoli, il dirigente di Aidone arrestato torna libero

Torna in libertà Sebastiano Alesci, il dirigente di Aidone e responsabile dell’Ufficio tecnico di Licata, tratto in arresto, insieme ad altre 4 persone, dalla polizia nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Agrigento su appalti nell’Agrigentino in cambio di mazzette.

La decisione della Procura di Gela

Secondo quanto riportato da Agrigento Notizie, ad intervenire è stato il Procuratore di Gela che ha ritenuto di non chiedere la convalida dell’arresto per mancanza di elementi per la flagranza di reato. La competenza di Gela è sorta perché i soldi trovati nella disponibilità dell’ingegnere di 65 anni, circa 17.500 euro e che per i pm di Agrigento sarebbero la prova di una tangente incassata, sono stati scovati in un’abitazione nel territorio di Butera, nel Nisseno, territorio della Procura di Gela.

L’inchiesta

L’arresto di Alesci è scattato, nella tesi dell’autorità giudiziaria agrigentina, in flagranza di reato, per via dei soldi, ma per i pm gelesi non è così, per cui Alesci è tornato in libertà. Nell’inchiesta, sono coinvolte altre 8 persone, che sono state iscritte nel registro degli indagati, insieme naturalmente, agli altri 5.