Divorzio da AcquaEnna, Cammarata, “Cda se ne occupa, ok ad assemblea ma stop a propaganda”

“La questione della possibile risoluzione del contratto con AcquaEnna è stata già posta al Cda dell’Ati”. Lo dice a ViviEnna il presidente dell’Ati, Nino Cammarata, che interviene sul tema della separazione dal gestore idrico, su cui si sono espressi favorevolmente i sindaci di Enna, Agira, Regalbuto, mentre i primi cittadini di Troina, Barrafranca, Leonforte e Assoro e Calascibetta, anche loro sulla linea del divorzio, hanno chiesto la convocazione dell’Assemblea proprio al presidente dell’Ati. ViviEnna ha intervistato il presidente dell’Ati.

Presidente, come stanno le cose?

La questione della possibile risoluzione del contratto con AcquaEnna era nell’ordine del giorno dell’assemblea del 6 febbraio scorso ma non venne trattata perché si discusse interamente del nuovo piano tariffario che, come sapete, prevede una riduzione del 5%

E quindi?

Il tema di AcquaEnna l’ho riproposto la settimana scorsa al Cda dell’Ati, convocato precedentemente ai comunicati stampa dei sindaci. Ho già posto all’attenzione dei tecnici la possibilità legata alla gestione del servizio idrico, tra cui la risoluzione del contratto con AcquaEnna. Insomma, mi sono mosso ben prima delle roboanti note di alcuni sindaci. E poi c’è un altro aspetto.

Quale?

Come presidente dell’Ati non mi faccio tirare la giacchetta da qualcuno, del resto stiamo lavorando.

E l’Assemblea?

La convocheremo la prossima settimana. In ogni caso, al netto dell’assemblea, ogni sindaco ha gli strumenti per promuovere delle iniziative e avanzare proposte. Insomma, non è necessario attendere la convocazione del presidente, posto che lo stesso presidente è al lavoro con i tecnici per trovare la migliore soluzione possibile. 

Quale è il suo intendimento?

Io, che rivesto un ruolo di responsabilità, dunque molto delicato, devo mettere nel conto tutte le possibilità. Per intenderci, non dobbiamo focalizzarci solo sulla risoluzione ma anche sulle conseguenze e naturalmente sulle alternative all’attuale gestore idrico. Voglio dire che occorre riflettere con raziocinio e non farsi trascinare dalla propaganda politica, a ridosso di scadenze elettorali, altrimenti si rischia di ingenerare confusione.

Lei cosa sta facendo?

Ho dato mandato all’Autorità idrica della Toscana, tra i più importanti in Italia in tema di acqua, di vagliare tutte le soluzioni, tra cui la cessazione del rapporto. A quel punto, però, occorre capire quali alternative ci sono che, però, devono essere immediate proprio per evitare danni maggiori alla collettività.