BARRAFRANCA. Boris Marchì, Presidente del Circolo FDI, risponde alle accuse della Maggioranza

In risposta al comunicato di una parte del gruppo “Primavera Barrese”, mi riferisco esclusivamente a coloro che ne hanno condiviso contenuti e toni, mi vedo costretto, mio malgrado, a intervenire a titolo personale per fare chiarezza su accuse tanto grottesche quanto infondate, che travalicano il confronto politico e sconfinano nel surreale.

Ed è a loro, e soltanto a loro, che mi riferirò nelle prossime righe.

Mi si accusa, testualmente, di aver affermato, da Presidente del Circolo di Fratelli d’Italia Barrafranca, che il mio Partito avrebbe dato “indicazione” al TAR per bocciare un ricorso presentato dall’Amministrazione.

Ora, se anche per un attimo mi si volesse attribuire sul serio una simile affermazione, dovrei essere considerato, e con ragione, un “arteriosclerotico smemorato” o, peggio ancora, un “analfabeta funzionale”, espressioni utilizzate nell’ultima seduta consiliare, perché solo chi ignora completamente il funzionamento delle istituzioni può pensare che un partito politico possa influenzare un organo giurisdizionale indipendente come il TAR.

Il TAR, infatti, non è un organo politico. È un tribunale amministrativo che giudica su base giuridica e non per simpatie, appartenenze e pressioni.

E tuttavia, se davvero qualcuno crede che io, da Presidente di un Circolo da appena tre mesi, senza precedenti incarichi politici in Fratelli d’Italia o altrove, abbia il potere di orientare le sentenze di un tribunale amministrativo, non posso che sentirmi onorato. È curioso come, in una cittadina con problemi concreti e urgenti, ci si accanisca contro una figura che ha appena iniziato un percorso politico, come se rappresentasse il male assoluto da abbattere.

È questa la politica che vogliamo per Barrafranca? Quella dei colpi bassi, della distorsione dei fatti e dell’attacco personale?

Chi sono questi consiglieri che oggi si permettono di accusarmi pubblicamente, senza nemmeno avere il coraggio di mettere nome e cognome a una simile diffamazione?
Chi si nasconde dietro il nome “Primavera Barrese”? E perché, tra chi quella sera era con me in aula, nessuno ha mai sentito dalle mie labbra l’affermazione che oggi mi si vuole attribuire?

Ma a questo punto, mi sia concesso sollevare alcune legittime domande sul comportamento del gruppo consiliare “Primavera Barrese”, che ha scelto di uscire con un comunicato durissimo.
Perché solo adesso? Perché il mio nome viene tirato in ballo solo dopo la pubblicazione del comunicato di Fratelli d’Italia, che ha respinto con fermezza le accuse ricevute durante la seduta consiliare?
Come mai non sono stato accusato direttamente in tempi rapidi?

E ancora: dove era il gruppo consiliare Primavera Barrese durante la seduta consiliare?
Perché nessuno dei suoi membri ha proferito parola mentre in aula si consumava uno scontro politico diretto tra il Sindaco, l’assessore al verde urbano e la nostra capogruppo Marzia Bevilacqua?
Erano lì, spettatori silenziosi, in un’aula svuotata di contenuti, incapaci persino di prendere posizione nel dibattito politico più acceso degli ultimi mesi.
E adesso, a distanza di giorni, escono con un comunicato velenoso, privo di fondamento, per cercare un colpevole da esporre mediaticamente, proprio nel momento in cui Fratelli d’Italia ha avuto il coraggio di rispondere e rimettere ordine alla verità dei fatti.

E allora chiediamoci: perché questo attacco personale proprio a me? Perché adesso?
Forse perché fino a tre mesi fa Fratelli d’Italia a Barrafranca era divisa in correnti, priva di una linea politica chiara e riconoscibile, ed oggi non è più così?
Forse perché da quando ho assunto la Presidenza del Circolo, esiste una sola linea politica chiara, netta e forte?
O forse semplicemente perché da forza politica silenziosa e marginale siamo diventati una voce centrale nel dibattito politico cittadino?

Un percorso politico chiaro e determinato che probabilmente ha dato fastidio a chi era abituato al silenzio, all’ambiguità, all’immobilismo.
In un quadro politico piatto, spento, rassegnato, è emersa con forza la credibilità dei nostri temi, la concretezza del nostro impegno e la nostra totale autonomia. E questo, evidentemente, ha irritato, e non poco, qualcuno.

E pensare che quella stessa sera, al termine della seduta, ho rivolto personalmente al Sindaco un invito aperto a un confronto democratico, civile, leale.
Perché, al di là delle divergenze di visione che possono esistere, non è mai mancata da parte mia la stima personale nei suoi confronti, sia da professionista che da politico, così come il rispetto per il ruolo istituzionale che ricopre.
Purtroppo, a mancare, e in modo clamoroso, è stato il senso di responsabilità del gruppo consiliare che lo sostiene.
Un gruppo che, anziché promuovere quel dialogo, ha scelto la via dell’attacco personale.

E parliamo di un gruppo che si chiama “Primavera Barrese”, un nome che dovrebbe richiamare idee di cambiamento.
Un nome che ricorda persino movimenti storici come la Primavera Araba, simbolo di riscatto e rinnovamento.
Ma di “primavera”, purtroppo, questo gruppo consiliare non ha nulla.
Solo vecchi schemi, vecchie logiche e vecchie abitudini.

E ai giovani che fanno parte di quel contesto, ai giovani “futuri sindaci Democratici”, come qualcuno viene già definito, voglio rivolgere un invito sincero.
Non basta indossare una fascia tricolore nei sogni, serve avere la schiena dritta nella realtà.
Chi ambisce a guidare una comunità deve imparare che il rispetto viene prima del consenso, e che la verità viene prima della propaganda.
E lo dico anche a quei giovani politici che si muovono vicino ad ambienti ecclesiastici, dove ci si aspetta coerenza e correttezza.
Ricordiamoci che la doppia morale non fa parte né della buona politica e nemmeno della buona fede.

Detto ciò, sento il dovere di ringraziare pubblicamente i consiglieri Danila Flammà, Sergio Bevilacqua e Maristella Crapanzano, che hanno avuto il coraggio e l’onestà di prendere le distanze da un comunicato pieno di odio, infondato nei contenuti e dettato più dalla rabbia che dalla ragione.
Accolgo volentieri, da Presidente del Circolo, il loro invito ad abbassare i toni del confronto.

Tuttavia, ci tengo a precisare, e lo affermo con serenità, che i nostri comunicati, a detta di tutti, sono sempre stati “politicamente educati”, rigorosi nei contenuti e privi di colpi bassi o attacchi personali.
Perché non è il nostro stile. Non lo è mai stato.

Riguardo al mio Partito, desidero ringraziare pubblicamente Aldo Li Volsi per aver voluto chiarire, per rispetto verso i cittadini, che il suo movimento “Orgoglio Barrese” non fa più parte del gruppo Primavera Barrese.
Un gesto che non deve essere interpretato maliziosamente come un atto di sottomissione bensì come un atto di chiarezza e di onestà politica, che merita rispetto.
A malincuore, prendo atto della decisione di una persona del nostro gruppo che ha scelto, con senso di responsabilità e in piena libertà, di fare un passo indietro rispetto al ruolo ricoperto.
Infine, ringrazio la presenza e il sostegno del Presidente Provinciale Nino Cammarata e dei Dirigenti Regionali che con la loro vicinanza ci sostengono a credere in un progetto politico basato sull’impegno e sulla coerenza.

Beh… che dire, non mi sarei mai aspettato, dopo appena tre mesi da Presidente del Circolo, di finire al centro di una polemica tanto surreale quanto costruita ad arte.
Ma ciò che conta è essere sempre se stessi, padroni delle proprie idee, coerenti con il proprio percorso, perché, si sa, le polemiche passano, lo stile resta.