La manifestazione del Pride colora Enna

Una festa colorata nel segno del riconoscimento dei diritti per la comunità LGBTQIA+. Il secondo Pride ad Enna ha portato sulle strade della città tantissime persone che, con orgoglio, hanno rivendicato la propria identità e la propria fierezza, in contrapposizione alla discriminazione che, col passare degli anni, è stata ridimensionata ma non ancora del tutto azzerata.

Il corteo

I manifestanti si sono ritrovati nel pomeriggio di ieri alle 17 nell’area del Castello di Lombardia poi la partenza del corteo arrivato in serata in piazza Umberto I. Tanti gli interventi tra cui quello della madrina, Alessia Crocini, presidente dell’associazione nazionale Famiglie arcobaleno che si battono per ottenere il riconoscimento legale e sociale della genitorialità LGBTQIA+ e di garantire pari diritti a tutti i tipi di famiglia, comprese le famiglie formatesi per gestazione per altri, adozione o fecondazione assistita. La presidente si è soffermata su una recente sentenza della Corte costituzionale per cui le coppie di donne che hanno fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita (PMA) all’estero devono essere riconosciute come genitrici fin dalla nascita del figlio. 

Le famiglie Arcobaleno

“Questa è una vittoria storica – ha detto la presidente Crocini – per noi, così come per ogni famiglia omogenitoriale in Italia. Perché cancella una enorme disparità che subivano in Italia i figli e le figlie con due madri a cui veniva negata l’esistenza di un genitore. In un momento in cui i diritti LGBTQIA+ sono sotto attacco nel nostro Paese, questa sentenza rappresenta una luce di speranza e un richiamo alla politica affinché prenda finalmente atto che i nostri figli e figlie esistono e meritano gli stessi diritti. Ringraziamo chi ha lavorato in questi anni dentro le aule di giustizia e fuori, a partire da Rete Lenford dal suo Presidente Vincenzo Miri che ha portato la questione in Corte Costituzionale, per costruire una giornata che ricorderemo per sempre.