Caos A19, lavori di notte e nuovi percorsi, il piano Anas dopo il vertice con Schifani

Cantieri chiusi durante l’estate e nei giorni di maggiore traffico, lavori spalmati su tre turni per completare al più presto le opere e due percorsi individuati per traguardare i lavori entro la fine dell’anno limitando i disagi che comunque continueranno. Questo perché le opere sono “strutturali” e interventi di questa natura sono necessari ed importanti e non si possono eseguire evitando completamente i disagi alla circolazione.

L’amministratore delegato Anas incontra il governatore Schifani

E’ il risultato dell’incontro fra l’Ad di Anas Claudio Andrea Gemme ed il presidente della Regione Renato Schifani nella sua qualità di commissario per le opere lungo l’autostrada A 19. Dopo il caso dei giorni scorsi e il blocca quasi totale del 2 giugno, le polemiche sono esplose violente e un intervento si è reso inevitabile.

Schifani e il suo ruolo di Commissario

“La funzione della Regione, attraverso la nomina dei commissari, è di controllo e stimolo: non siamo una stazione appaltante, siamo stati noi stessi a chiedere al ministro Salvini la nomina del sottoscritto come commissario per la possibile velocizzazione dell’andamento dei cantieri, molti dei quali erano fermi e davano uno spettacolo indecoroso della Palermo-Catania, anche sotto il profilo della fruibilità” ha detto dopo ,l’incontro il Presidente della Regione.

Già 22 cantieri chiusi ma gli interventi sono ancora tanti

“Dal ministro Salvini ho avuto piena disponibilità e nel mio ruolo ho voluto dare una mano ad Anas affinché si velocizzassero alcune attività: abbiamo già chiuso 22 cantieri, ma è evidente che l’intervento di Anas sulla Palermo-Catania è strutturale e ogni cantiere completato non è un semplice spot, ma un evento strategico che va realizzato con una certa logica e razionalità. L’alternanza di aperture e chiusure dei cantieri fa parte di un sacrificio che la Sicilia deve pagare dinanzi a un intervento di centinaia di milioni di euro: di questo non possiamo che ringraziare Anas e il governo nazionale per l’attenzione”.

2 giugno servirà da lezione

“La Regione deve coniugare la velocizzazione dei cantieri, che comunque è avvenuta, con un maggiore coordinamento per evitare che si possano realizzare eventi come quelli di alcuni giorni fa” ha ammesso Schifani.

“Ci possono essere momenti di incomprensione, ma l’importante è ritrovarsi per dare delle risposte affinché i siciliani siano più sereni sulla fruizione della grande arteria autostradale, anche con una campagna di conoscenza preventiva, che non c’è stata. È chiaro che due cantieri che a distanza di pochi metri paralizzano il flusso stradale: non doveva succedere. Servirà da lezione a tutti, a chi doveva esercitare il controllo e ad Anas che ha messo in campo su una strategia finalizzata a un miglior coordinamento e una velocizzazione dei lavori, raddoppiando o addirittura triplicando l’intensità dei turni di lavoro. Il 2 giugno ci sono stati momenti di tensione e preoccupazione, sono sicuro che situazioni di questo genere non si verificheranno più”.

Coinvolto il prefetto

“Ieri, su segnalazione di alcuni sindaci del comprensorio, ho sentito il prefetto di Palermo: sono dell’idea che una presenza preventiva della polizia aiuterebbe e aiuterà il deflusso del traffico; il segnale che vorremmo dare è che ce la stiamo mettendo tutta per mettere a posto un’arteria fondamentale per il nostro territorio, di cui prima non ci si è occupati a sufficienza” ha concluso Schifani.

L’Ad Anas Gemme, “Le strade non sono ancora a posto”

Per affrontare il tema a Palermo è sbarcato l’Amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme che dopo aver incontrato Schifani ha preso parte dall’incontro con la stampa “Anas oggi gestisce 32.500 km di strada su tutto il territorio nazionale, interconnettendo 3.500 Comuni: in Sicilia gestiamo 3.908 km con una serie di complessità, le strade non sono ancora adeguatamente a posto dal punto di vista della sicurezza e a fronte di infrastrutture non sempre adeguate risolvere i disagi deve essere il nostro primo obiettivo”  ha detto Gemme.

“L’investimento che abbiamo fatto sull’isola è di 915 milioni di euro e di questi ben 512 sono impegnati su determinati lavori, alcuni dei quali già conclusi per un totale di 88 milioni: nei periodi di maggiore mobilità è chiaro che si verifichino casi che nessuno di noi vorrebbe mai vedere, il 2 giugno c’è stata una mancanza di comunicazione ma l’attività dei nostri subcommissari nel trasferimento di informazioni è stata tempestiva; è chiaro però che andava fatta una comunicazione più puntuale contro i disagi che avrebbe subito la popolazione”.

Tre turni di lavoro e due percorsi alternativi

“Abbiamo incontrato le imprese e immaginato di migliorare le sequenze lavorative, per diminuire i disagi e mettere in sicurezza il territorio: per i due cantieri abbiamo identificato due percorsi che ci possano semplificare la vita e permetterci di completare i lavori entro metà dicembre”.

I disagi continueranno

“I cittadini dovranno ancora sopportare qualche disagio ma in uno dei cantieri in questione, nei pressi di Casteldaccia, siamo riusciti nell’intento di anticipare il completamento dei lavori: ci dispiace per quei residenti vicini ai cantieri che dovranno sopportare i lavori durante la notte. Nell’altro, tra Bagheria e Palermo, abbiamo immaginato di ridurre l’area lavori, al fine di avere due corsie di marcia: tra il 28 luglio e il 10 settembre i lavori si fermeranno, per avere una qualità di vita migliore, mentre fino al 20 giugno i cittadini dovranno ancora diluire le partenze”.