I profeti di sventure (politiche naturalmente) sono stati smentiti. Anche senza le norme “mancette” la mini finanziaria della Regione siciliana fa capolino all’Ars e viene approvata nel giro di tre ore. Non si è trattato di una manovra vera e propria ma di più semplici variazioni di bilancio al centro delle quali c’era ‘uso di un tesoretto da circa 50 milioni di euro (quasi).
Un tesoretto sull’uso del quale, però, non c’era proprio accordo all’interno della maggioranza. Neanche ufficiale disaccordo, a dire il vero, ma nelle segrete stanze sono circolate più di una proposta di impiego tutte puntualmente impallinate dagli alleati. Voci, naturalmente. Niente di ufficiali, niente di dichiarato, ma sono queste le tradizionali situazione nelle quali, in silenzio compaiono ile richieste di voto segreto, i franchi tiratori e via via con tutta la tiritera.
Ma alla fine la manovra è passata liscia come l’olio anche se dietro le quinte c’è stata un’opera di importante tessitura. I numeri sono chiari: 44 voti favorevoli alla manovra, q19 astenuti, neanche un voto contrario.
Il governo ha messo in campo quattro emendamenti tutti firmati dall’esecutivo ma dentro c’erano anche le proposte dell’opposizione. Insomma la mediazione si è fatta nei corridoi, nelle stanze dei gruppi e del governo. Per qualcosa di secondario anche al bar del Parlamento. Ma alla fine il dialogo e la tele cucita poco alla volta ha funzionato perfettamente anche se il governo è sceso in aula compatto. Tutte occupate le poltrone dell’esecutivo. un segnale chiaro e preciso voluto dal Presidente Schifani.
“L’approvazione della mini manovra finanziaria da parte dell’Assemblea regionale siciliana rappresenta un risultato importante per dare risposte tempestive a bisogni concreti, a partire dal contrasto alla povertà e al disagio sociale. Ringrazio la maggioranza per avere accolto il mio invito a non presentare emendamenti, consentendo un iter rapido e ordinato. Un ringraziamento va anche al presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, per la puntuale e autorevole conduzione dell’Aula, e all’opposizione per la disponibilità al dialogo e per il clima di collaborazione istituzionale che ha caratterizzato i lavori” ha detto alla fine il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, presente a Sala d’Ercole, con il governo al completo, durante tutto l’esame del disegno di legge.
“Il confronto, anche serrato ma sempre costruttivo – aggiunge – ha permesso di migliorare il testo e di gettare le basi per il lavoro che ci attende con la prossima manovra di luglio, nella quale ci impegniamo a reperire ulteriori risorse a favore delle fasce più fragili della popolazione. Ho ascoltato molto e accolto con attenzione i contributi offerti in Aula, anche da parte dell’opposizione, che è stata costruttiva. Quella di oggi è anche una prova di compattezza del governo – conclude Schifani – dopo alcune ingiuste polemiche di chi ci ha descritti come un esecutivo lacerato. I fatti dimostrano il contrario: siamo coesi, determinati e pienamente concentrati sugli obiettivi che ci siamo dati per il bene della Sicilia”.
“Sono molto soddisfatto per l’esito dei lavori d’Aula di oggi” ha detto anche il Presidente dell’ARS Gaetano Galvagno – per il quale “Tutti i parlamentari hanno lavorato con grande senso di responsabilità e l’approvazione di questa legge, pensata per risolvere alcune urgenze e nel solo interesse della Sicilia e dei siciliani, è un bel segnale per la nostra Regione. Desidero, in particolare, manifestare il mio personale apprezzamento per l’atteggiamento mostrato dall’opposizione durante il dibattito parlamentare, così come sono grato ai colleghi della maggioranza che, con grande maturità, hanno saputo pazientare, posticipando l’inserimento di alcuni emendamenti che saranno sicuramente trattati nella manovra di luglio. Sento il dovere, infine, di evidenziare l’operato dell’assessore Alessandro Dagnino e l’alto profilo istituzionale del governo del presidente Schifani che si è presentato al completo in un momento così delicato per la comunità siciliana”.
“Questa manovra finanziaria segna la grande unità e compattezza della maggioranza che sostiene il governo, insieme alla conferma della capacità del presidente Schifani di farsi portavoce e interprete dei bisogni delle nostre comunità, con una grande attenzione e sensibilità per i più fragili.
All’interno di una legge che contiene tanti interventi per rafforzare i servizi e sostenere l’economia, spicca in modo particolare l’aumento della disponibilità di fondi per il reddito di povertà, un provvedimento fortemente voluto dal Governatore e nel quale tutti abbiamo creduto.
Con il voto di oggi sarà possibile ampliare la platea dei beneficiari, dando quindi un sostegno diretto e concreto a tante famiglie che oggi vivono situazioni di difficoltà” hanno, infi9ne, dichiarato insieme la vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Luisa Lantieri e Riccardo Gennuso, del gruppo di Forza Italia.
Alla fine nella manovrina ci sono alcune scelte anche significative: ci sono i soldi per la lotta contro la povertà, contro il caro voli, per l’abolizione dell’addizionale comunale per gli aeroporti minori, per impianti per il trattamento dei rifiuti a Palermo e a Messina, a favore dell’agricoltura e della sanità privata convenzionata per fare fronte alle decurtazioni nazionali.
Gli emendamenti aggiuntivi hanno introdotto, su richiesta delle opposizioni accolta dalla maggioranza, un milione di euro aggiuntivo alla legge sulla povertà per garantire altre 500 famiglie rimaste escluse dal sussidio pur rientrando nei criteri previsti, cinque milioni ai Consorzi di bonifica di Agrigento e Ragusa, due milioni vengono recuperati dalla proposta originaria che sparisce ovvero la nascita del fondo per le imprese destinato a contrastare gli eventuali danni dovuti ai dazi annunciati dagli Usa.
Per volontà personale del Presidente della regione, inoltre, viene istituita l’annunciata borsa di studio di 10.000 euro intitolata a Sara Campanella, la ragazza di Misilmeri vittima di femminicidio perché uccisa a Messina da un collega che aveva più volte respinto.
Con l’approvazione della mini manovra finanziaria da parte dell’Assemblea regionale siciliana, la cancellazione della tassa addizionale comunale sul costo dei biglietti aerei per i quattro aeroporti minori siciliani è legge. Il primo effetto sarà il ritorno di Ryanair a Trapani probabilmente con una nuova base come ai tempi del boom. Airgest, società di gestione dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani, saluta con favore una norma che comporterà una maggiore convenienza per le compagnie aeree e quindi un aumento dell’offerta e una riduzione dei prezzi ad aggiungere rotte in scali fino ad ora non considerati strategici, dando nuova competitività e stabilità per una crescita futura.
“Con il raggiungimento di questo traguardo, da noi auspicato da anni – commenta il presidente di Airgest, Salvatore Ombra – il governo regionale sta scrivendo una pagina importante per la mobilità nel trapanese e non solo. Siamo certi, infatti, che l’eliminazione dell’addizionale comunale per gli scali minori di Trapani, Comiso, Pantelleria e Lampedusa, potrà generare ulteriore traffico a vantaggio di tutte le compagnie interessate. E lavoreremo per utilizzare sapientemente questo forte stimolo concesso dalla Regione Siciliana per attrarle. L’aumento dei voli comporterà, come è ovvio, un potenziamento dell’economia, del traffico turistico e di tutto ciò che ne consegue”.
La Regione Siciliana, socio di maggioranza dell’aeroporto di Birgi con questo provvedimento non ha aiutato solo Trapani ma tutti gli scali minori dell’Isola per rendere sempre più forte il sistema aeroportuale civile siciliano, forte già delle performance straordinarie di Catania e Palermo. “Per questo – ha concluso il presidente Salvatore Ombra – ringraziamo il presidente Renato Schifani, per il continuo sostegno a tutto il settore sempre con lucida visione a vantaggio di tutti i siciliani, con particolare attenzione al nostro scalo e al nostro territorio”.