“Non ci faremo intimidire da questo modo di fare e di agire degno della peggiore politica del “mascheriamento”. Lo afferma in una nota l’amministrazione comunale di Piazza Armerina che replica all’affondo del Pd in merito allo stop dei lavori nelle contrade Bellia e Santa Catarina. Secondo gli esponenti dell’opposizione, Dario Azzolina ed Andrea Arena, il sindaco Cammarata e l’assessore Zanerolli hanno mentito, nascondendo al Consiglio comunale ed alla città, che gli interventi erano stati fermati.
L’amministrazione comunale respinge “queste accuse calunniose, infondate e gravi”, parlando di fango contro la città, e snocciola tutto il percorso della vicenda, che ruota attorno al piano di gestione dei boschi, prima revocato dalla Regione salvo poi essere ripristinato dallo stesso assessorato regionale.
La giunta Cammarata, in merito all’annullamento della revoca, aleggia sospetti “nelle modalità e nelle tempistiche”, anzi in questa vicenda “il Comune è, semmai, parte lesa e gli amministratori estranei ad ogni contestazione”.
Nella sua ricostruzione, l’amministrazione di Piazza Armerina spiega che “la sospensione dei lavori nasce in virtù di una nota del 12 gennaio 2025 della Prefettura di Enna a seguito di segnalazioni della presenza di ordigni bellici inesplosi nell’area di cantiere”. E solo “successivamente, sono state comunicate le richieste di sospensione dall’ente gestore”.
Insomma, secondo il governo della città questa road era “trasparente e documentata” e soprattutto nota al PD “che vilmente omette di dire solo al fine di screditare amministratori, semmai “responsabili” di avere dotato l’ente di uno strumento straordinario e necessario a cui mai nemmeno aveva pensato prima. Incapaci di raccogliere il consenso con azioni propositive, per loro è meglio buttare fango. Restiamo convinti della buona fede operata degli uffici, in grovigli burocratici su cui verrà fatta chiarezza”