“Nella variazione del bilancio, sono pronto a inserire degli importi per accelerare le procedure nelle liste d’attesa“. Lo ha detto il presidente della Regione, Renato Schifani, a margine del forum Logos& Techne in corso a Siracusa sull’uso dell’intelligenza artificiale in ambito sanitario, organizzato da Fiaso. Schifani ha ricordato un precedente quando ” abbiamo utilizzato 90 milioni del Ministero della Salute, spalmandoli tra privati e pubblici per la digitalizzazione. Abbiamo ottenuto in effetti dei risultati che però poi si sono persi nel momento in cui è venuto meno questo stimolo che è durato un anno”.
Il presidente della Regione ha spiegato che è pronto a mettere le risorse ma con un piano preciso. “Quindi – ha detto Schifani-noi siamo pronti a fare la nostra parte nella misura in cui mi si proponga da parte dell’assessorato una riforma strutturale per la riduzione delle liste d’attesa ma senza una visione ottica strutturale sarebbe denaro sprecato”.
“Se guardiamo a quelle che sono nel mondo reale le applicazioni dell’intelligenza artificiale più del 50 per 100 riguarda le attività sanitarie” ha detto ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto al Forum a Siracusa.
“È un valore aggiunto non possiamo perdere questa occasione dobbiamo però renderci conto che dietro l’intelligenza artificiale ci deve essere sempre l’intelligenza umana che regola l’intelligenza artificiale. È uno strumento che può veramente aiutare moltissimo anche per avere una sanità con meno differenze tra regione e regione, senza contare la possibilità di migliorare l’accesso alle cure”.
Il ministro della Salute ritiene che l’IA possa aiutare nel velocizzare le liste d’attesa. “L’intelligenza artificiale può servire per dare certezza ai medici prescrittori sugli esami più utili da fare e evitare magari esami che non sono appropriati. Quindi è uno strumento che va governato ma che potrà portare benefici al sistema sanitario nazionale italiano”.
Si è anche discusso a Siracusa del rischio di perdere il reparto di Cardiochirurgia pediatrica di Taormina.
“L’ho sempre detto: abbiamo una norma nazionale del decreto Balduzzi che fissa 15 unità cardiochirurgiche per 5 milioni di abitanti e noi abbiamo 5 milioni abitanti” ha detto Schifani per cui esiste comunque una finestra, rappresentata dalla possibilità di disporre ” di 24-25 posti letto”. “Stiamo lavorando – ha aggiunto Schifani- in silenzio per trovare una soluzione. L’ho garantito ai genitori e agli abitanti e gli ex genitori dei pazienti della cardiochirurgia quando li ho incontrati. Il tema è complesso però devo dare atto della grande sensibilità attenzione dal ministro Schillaci”.
Secondo il presidente della Regione un freno, in questa ottica, è rappresentato dal Mef. “Il tema è il confronto col MEF perché essendo – ha detto Schifani – ancora, spero per poco, questa regione sotto Piano di rientro noi stiamo lavorando e ho dato mandato all’assessore di rientrare da questo piano dove siamo anacronisticamente dentro assieme ad altre regioni. Si sta lavorando per uscire dal piano rientro perché i conti sono in ordine e stiamo sistemando alcuni aspetti. Il mio obiettivo è quello dato all’Assessore è quello di fare in modo che entro la legislatura la Sicilia esca da questa forma di commissariamento. Devo dire che questo commissariamento crea problemi nel rapporto con la finanza pubblica, con il MEF, per cui siamo degli osservati speciali ancora per poco, ma confidiamo che con un confronto serio anche col MEF si possa trovare una soluzione. Il nostro obiettivo è quello di salvare il reparto, certo. Avremmo fallito la missione”.
“A noi, come alla Regione Sicilia, sta a cuore il reparto di cardiochirurgia pediatrica di Taormina”. Lo ha detto a Siracusa il ministro della Salute, Orazio Schillaci, rispondendo ad una domanda sul rischio di chiusura del reparto.
“Ci stanno- ha detto il ministro- a cuore i piccoli bimbi affetti da queste patologie, le loro famiglie, I loro genitori, quindi credo che a breve ci vedremo a Roma con I tecnici della regione Sicilia, con i tecnici del ministero per trovare la migliore soluzione sempre e solo nell’interesse dei pazienti”.