Il sistema rifiuti, Speranza, “avevamo denunciato ma la sindaca non ci ha ascoltati”

Ha dato sicuramente un notevole contributo all’inchiesta svolta dalla Digos e dalla Procura di Enna, l’esposto presentato dai due consiglieri di opposizione Giuseppe Speranza PD e Angelo Bruno indipendente, sul sistema rifiuti messo in atto dalla ditta Traina s.r.l. Alla luce anche di quanto svelato dalla Digos della Questura di Enna sul presunto “sistema” di frode messo in atto dagli imprenditori agrigentini Calogero e Giuliano Traina, padre e figlio, ai danni del Comune di Valguarnera e per i quali sono state emesse delle misure cautelari. Ne abbiamo parlato attraverso un’intervista con Giuseppe Speranza, il consigliere che del problema ne ha fatto durante tante sedute d’aula, una questione quasi personale.

Le sue accuse in aula avevano dunque un fondamento?

Per anni abbiamo espresso dubbi legittimi sulla gestione del sistema rifiuti nel nostro comune. La commissione di inchiesta era stata presentata come un fallimento da parte del Sindaco. In realtà ci eravamo scontrati con un vero e proprio muro di gomma eretto da coloro che avevano interesse a nascondere la verità che sarebbe emersa da quella documentazione che ci è stata negata con la complicità degli amministratori locali. Per tali ragioni abbiamo fatto ciò che più ritenevano giusto in quel momento, al solo ed unico scopo di salvaguardare il nostro Ente. La verità è nascosta da chi la teme ma noi abbiamo incondizionata fiducia verso la magistratura e le forze dell’ordine e sono certo che questa
inchiesta farà luce sulla gestione dei rifiuti e degli appalti pubblici.

Lei parla di Valguarnera come di comune come della provincia di Agrigento, perché?

La Provincia di Agrigento è una terra di straordinari scrittori che hanno raccontato la nostra terra come pochi. Uno di essi, Leonardo Sciascia, spiegava che la sua esperienza politica aveva determinato in lui una certezza: che il vero potere si trovasse altrove. In questi anni di lunga ed estenuante battaglia noi abbiamo avvertito la stessa sensazione. Quella che il potere di condizionare le scelte si trovasse fuori dal nostro contesto comunale. Quel potere che ha privilegiato l’interesse di pochi a scapito di quello comune. Ciò ha provocato un danno enorme al nostro tessuto socio economico. Oggi il nostro ente si trova al collasso economico ed assediato dalle inchieste giudiziarie. Un tempo Valguarnera occupava le pagine dei giornali per le sue eccellenti maestranze, per i suoi cittadini meritevoli e per una classe dirigente seria in grado di rappresentava una comunità ricca di storia, sacrifici e lavoro. Oggi i titoli dei giornali sono di ben altro tenore. Questo non ho dubbi che sia ben chiaro ai nostri cittadini che sono di una pasta diversa rispetto alla classe dirigente che indegnamente ha governato e governa la nostra comunità

La descrivono gli avversari politici come una persona livorosa..

Il nostro è stato un appassionato grido civile di chi con coraggio, lealtà ed assoluta dedizione ha contestato un metodo di gestione della cosa pubblica finalizzato al mantenimento delle posizioni di potere. Coloro che hanno denigrato la nostra azione politica cosa sono stati invece? Complici di questo sistema? O Ignari figuranti inconsapevoli di ciò che accadeva nel nostro Ente? Il silenzio dinanzi a queste inchieste non è più accettabile. La nostra comunità ha il diritto di conoscere la verità. Noi abbiamo invece il dovere di mobilitare la parte migliore del nostro paese per restituire in futuro quell’onore e quella dignità che merita il nostro popolo”.