L’inchiesta sui rifiuti a Valguarnera, Draià, “non abbiamo ricevuto comunicazioni”
Valguarnera - 04/07/2025
“In merito alle notizie che circolano sulla stampa preme comunicare che il nostro Comune ad oggi non ha ricevuto nessuna comunicazione ufficiale nè tantomeno è a conoscenza di provvedimenti a carico della società interessata che allo stato continua a svolgere il servizio”. Lo afferma, in una nota, la sindaca di Valguarnera, Francesca Draià, in merito all’inchiesta della Procura di Enna sulla presunta frode perpetrata a danno dello stesso Comune e di quello di Agira da parte dell’azienda che gestisce il servizio di rifiuti, culminata con gli arresti di Calogero e Giuliano Traina, padre e figli, e l’iscrizione nel registro degli indagati di 3 funzionari del Comune di Valguarnera e di un ex dirigente.
“Fiduciosi nell’operato della magistratura”
“Ricordiamo – aggiunge il sindaco – che sono in corso delle indagini che sono coperte da segreto istruttorio e pertanto non è possibile avere notizie diverse da quelle che conosciamo tutti dalla stampa. Preme ribadire che siamo fiduciosi nell’attività della magistratura e degli inquirenti con i quali c’è stata una fitta interlocuzione e con i quali c’è stata una pronta disponibilità da parte mia e del Comune per qualunque informazione utile che possa tutelare la nostra comunità e l’immagine del nostro comune”.
Cosa hanno appurato le indagini
Le indagini, come emerge in una nota della questura di Enna, farebbe emergere un consolidato sistema finalizzato a dissimulare la corretta e completa esecuzione degli appalti stipulati e un meccanismo volto a frodare i Comuni con cui la società intratterrebbe rapporti. Sarebbe stato registrato un forte incremento dei quantitativi dei rifiuti prodotti e smaltiti, anche fino a 500.000 kg in più annui, non in linea con la constatata diminuzione di abitanti nei luoghi interessati; sarebbe stata appurata la falsificazione dei documenti di trasporto dei rifiuti e l’inosservanza di svariati obblighi contrattuali.
Inoltre, “la condotta fraudolenta adottata nell’esecuzione del contratto di fornitura, e la gestione di un impianto con una pesa risultata manomessa, come tale non idonea e certificare il peso nei confronti di qualsivoglia partner commerciale, avrebbe generato l’indebita percezione di denaro pubblico ai danni dei Comuni costretti a pagare per quantitativi falsati di rifiuti”.
“Attendiamo comunicazioni”
“Pertanto, al momento è opportuno – aggiunge la sindaca – attendere le comunicazioni ufficiali da parte delle Autorità e comunque attendere le conclusioni delle indagini. Fermo restando che se ove saranno adottati provvedimenti che impediscono la prosecuzione del servizio da parte della società interessata sarà onere e obbligo dell’ente avviare le procedure previste dalla legge”