Abusi sessuali, Messina, “chi li ha subiti non si rivolga alla Diocesi di Piazza Armerina”

“Sconsiglio vivamente a chi avesse subito abusi di rivolgersi al servizio diocesano specie a quello di Piazza Armerina , considerato il fatto che il vescovo è già a conoscenza di altri abusi, come è emerso nel processo, e non ha fatto proprio niente”. Lo afferma Antonio Messina, in una dichiarazione rilasciata all’Ansa, in merito alla nota della Diocesi di Piazza Armerina, secondo cui don Rugolo, il sacerdote che ha rimediato una pena a 3 anni in Corte d’Appello, è stato condannato in un procedimento canonico istruito dal vescovo, Rosario Gisana.

La Diocesi ha anche lanciato un appello perché le vittime di abusi di un sacerdote o di un laico che riveste un ufficio ecclesiastico si rivolgano alla Curia ed allo stesso vescovo, il quale ha anche espresso vicinanza a coloro che hanno subito violenze sessuali.

“Nessuna vicinanza nei miei confronti”

“Non si possono attendere le sentenze dello stato italiano per prendere provvedimenti – ribatte Antonio Messina, dalla cui denuncia è scaturita l’inchiesta della Procura di Enna su Rugolo -– ma quale vicinanza ha mostrato questo vescovo nei miei confronti? Anzi hanno adottato una linea difensiva che in aula ha sempre provato a denigrarmi e non ha mai chiesto scusa per tutto quello che abbiamo sentito anche nelle intercettazioni dove è chiaro che ha un pregiudizio nei miei riguardi. Se davvero mostra vicinanza alle vittime che venga a dire la verità nel processo che deve affrontare per falsa testimonianza”.

Le perplessità di Messina

E’ un fiume in piena Messina che mostra altre perplessità. “E sul procedimento canonico ho seri dubbi che ci sia l’azione diretta del vescovo Gisana perché proprio lui non ha mai attuato nessuna forma di contrasto alle condotte abusanti di Rugolo mentre io a marzo ho mandato i documenti ai tre dicasteri “