di Giacomo Lisacchi
Il Partito Democratico provinciale di Enna si schiera contro il piano di riorganizzazione della rete
ospedaliera regionale che va a penalizzare i presìdi, come l’ospedale Chiello di Piazza Armerina,
che subirebbe un taglio di 23 posti letto, di Leonforte, che ne perderebbe 30, mentre l’Umberto I di
Enna si vedrebbe depotenziato di 23 posti letto, con gravi ripercussioni su reparti strategici come
ginecologia, pediatria, ortopedia, neurologia e urologia.
Scelte definite “inaccettabili che penalizzano le aree interne”, sostiene la segretaria provinciale, Katya Rapè, che congiuntamente con i deputati Fabio Venezia e Maria Stefania Marino, i sindaci del Pd e i segretari di circolo, ha promosso un ordine del giorno da sottoporre all’approvazione dei Consigli comunali, per esprimere la netta contrarietà ai tagli previsti nella bozza della nuova rete ospedaliera regionale.
“Il piano, predisposto dall’Assessorato regionale alla Salute, prevede un taglio complessivo di 600
posti letto in Sicilia, 76 dei quali –si legge in una nota- solo nell’Asp di Enna. Un colpo durissimo
per una sanità già in affanno, che colpisce in particolare i presìdi ospedalieri delle aree interne”.
L’ordine del giorno, da sottoporre ai Consigli comunali, sottolinea come questa scelta arrivi in “un
contesto già segnato da gravi criticità: carenza di medici e personale sanitario, sia negli ospedali che
nella medicina territoriale; elevata mobilità sanitaria passiva, con un numero crescente di cittadini
costretti a curarsi fuori provincia; presìdi ospedalieri depotenziati, spesso privi di personale o
macchinari funzionanti; territorio difficile da raggiungere, con l’Umberto I di Enna non facilmente
accessibile da molte aree della provincia”.
“Non si combatte lo spopolamento e l’emarginazione delle aree interne –commenta Rapè- tagliando i servizi essenziali come la sanità. È in gioco il diritto alla salute dei nostri cittadini, sancito dalla Costituzione e messo oggi gravemente a rischio”. Il Pd chiede quinti con forza che “il Governo regionale ritiri la proposta di tagli e apra un confronto serio per potenziare, non depotenziare, l’offerta sanitaria nei territori più fragili della Sicilia”. L’OdG dovrà impegnare inoltre i sindaci a farsi portavoce di queste istanze in tutte le sedi istituzionali e sarà trasmesso al Presidente della Regione, all’Assessore alla Salute, alla Commissione Sanità dell’ARS e ai parlamentari del territorio.