I dati forniti dal Report ISPRA 2024 confermano, ancora una volta, la fragilità del Sud Italia di fronte al fenomeno degli incendi. Le dieci province con la maggiore superficie forestale percorsa da grandi incendi boschivi (superiori a 280 ettari) si trovano tutte nel Sud. Un dato che non sorprende, ma che deve far riflettere sull’efficacia delle misure di prevenzione e intervento in queste aree. Il Report 2024 certifica il fatto che Sicilia, Calabria e Sardegna subiscono il peso di oltre il 66% dei roghi nazionali. Inoltre sottolinea un dato davvero allarmante: nel 2024, le sole regioni di Sicilia (2.588 ha), Calabria (2.494 ha) e Sardegna (1.734 ha) hanno contribuito a più del 66% del totale delle superfici forestali italiane colpite da grandi incendi boschivi.
Il vasto e ricco patrimonio paesaggistico e naturalistico, le cosiddette “aree protette” costituiscono una delle ricchezze della Sicilia. Di contro, gli organismi, le istituzioni preposte alla tutela di tali aree, di tale patrimonio sono in grave ritardo.
E dunque, anche in questa ennesima estate calda del 2025, la Sicilia brucia inesorabilmente. Italia Nostra sottolinea ancora una volta la necessità di provvedimenti seri, rigorosi, l’applicazione delle norme esistenti e l’uso di strumenti nuovi ed efficaci.
Bruciano dunque le Riserve naturali della Sughereta di Niscemi, dello Zingaro, di Monte Capodarso e Valle dell’Imera, di Monte Cofano, di Cava Grande del Cassibile e tante altre. Va a fuoco il nostro prezioso patrimonio paesaggistico, naturalistico e di biodiversità e si spengono, amaramente, le speranze per una Sicilia diversa.
Di certo l’insufficiente manutenzione dei boschi demaniali e delle aree limitrofe – dei quali è responsabile l’Assessorato all’Agricoltura – è, a nostro parere, la causa principale dell’estensione e della gravità degli attuali roghi. E in ordine alle annuali ordinanze dei Sindaci finalizzate alla scerbatura dei terreni privati, possiamo certamente affermare che mancano i controlli.
Oltre alle consuete, inascoltate richieste su un maggiore presidio e controllo dei territori, su sanzioni e pene più severe, Italia Nostra sottolinea l’importanza di qualificare il settore forestale e superare l’assenza di pianificazione e programmazione, rendendo obbligatoria la redazione dei piani di gestione forestale. Riteniamo necessaria anche una maggiore presenza dei Carabinieri Forestali in Sicilia e il potenziamento del Corpo Forestale Siciliano. Ed è importante, fondamentale, una maggiore consapevolezza ambientale, e dunque un maggiore controllo pubblico, sociale sul fenomeno dei roghi e sul riscaldamento globale. Pertanto, è necessario avviare un’efficace campagna formativa e informativa, attivando collaborazioni con le associazioni di volontariato, con i cittadini, con chi vive e opera sul territorio.
Prof. Leandro Janni, presidente regionale di Italia Nostra SiciliaB