“Opere pubbliche sotto il sole, meno rischi di shock termico per i lavoratori?!” Appello-denuncia di Feneal e Uila Enna

 “A poco più di un mese dalla sua pubblicazione, l’ordinanza del presidente della Regione che vieta le attività lavorative in Agricoltura e in Edilizia tra le 12.30 e le 16 nelle giornate di allerta-caldo rappresenta certamente una conquista di civiltà e buon senso. Fino a un paio di anni fa non c’era, malgrado appelli e proteste sindacali. Adesso, però, è necessario fare i conti con alcune criticità emerse in queste settimane, a Enna come altrove, a partire dal diverso trattamento ai danni di lavoratrici e lavoratori impegnati nella realizzazione di opere pubbliche”.

 I segretari generali di Feneal e Uila Enna, Francesco Mudaro ed Enzo Savarino, ritornano sulle misure di salvaguardia della salute di operai edili e agricoli, più esposti ai rischi da shock termico. Gli esponenti sindacali affermano: “Le nostre organizzazioni, da tempo impegnate con tutta la Uil nella campagna #Zeromortisulavoro lanciata dal nostro leader nazionale Pierpaolo Bombardieri, hanno rivendicato a lungo che la Sicilia facesse proprie le ordinanze salvavita già da anni adottate da altre Regioni come la Puglia per gli operai di cantieri, serre, campi. Quella firma è arrivata, ma alcune osservazioni vanno fatte. La prima riguarda lo stesso provvedimento firmato il 26 giugno dal presidente Renato Schifani, che testualmente definisce necessario non applicare il divieto ai concessionari di pubblico servizio e ai loro appaltatori. Ciò significa che, dalle grandi opere edili agli interventi per la sempre più indispensabile cura del verde, è consentito non staccare nelle ore di punta se chi paga quelle opere è un ente pubblico!”

“Feneal e Uila – aggiungono Mudaro e Savarino – stanno facendo la propria parte, sollecitando le imprese a rispettare comunque il periodo di interruzione e in alcuni casi la richiesta è stata accolta, nella consapevolezza che le risorse umane sono il patrimonio più grande di un’azienda. Resta, però, quella disparità di trattamento fra lavoratori che a noi non piace proprio. Vogliamo, poi, ricordare la «madre di tutte le questioni» che emerge ogni qualvolta si parla di prevenzione: ci riferiamo ai controlli sul rispetto dell’ordinanza Schifani e di ogni norma sulla sicurezza nei posti di lavoro. Manca chi fa rispettare le previsioni di legge a tutela della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro! Gli organici degli Ispettorati sono inadeguati e questa condizione favorisce di fatto le azienda-pirata, che sono una minaccia innanzitutto per i lavoratori ma lo sono anche per il sistema imprenditoriale ed economico nel suo complesso perché innescano fenomeni inquietanti di concorrenza sleale”.

I segretari delle due organizzazioni di categoria concludono: “Esiste anche un problema di efficacia reale degli ammortizzatori sociali. Con Uila e Feneal stiamo ricordando al Governo nazionale che la cassa integrazione per gli eventi climatici estremi va finanziata adeguatamente. Oggi, non è così. Nella stessa misura, dev’essere tenuta in considerazione l’obiezione sollevata dalle imprese appaltatrici quando chiedono che periodi di interruzione imposti da ordinanze come quella siciliana del 26 giugno non siano computati nel calcolo delle scadenze contrattuali. Pagare penali per essersi presi cura della vita dei lavoratori ci sembra proprio un paradosso, un assurdo!”