L’esercito di precari e lavoratori in nero nel turismo, il colosso dai piedi di argilla

I dati di Confindustria , almeno quelli diffusi oltre un anno e mezzo fa, dicono che il turismo nell’isola incide per il 9 per cento sul Prodotto interno lordo. Troppo poco ad Enna così come nelle altre città dalla Sicilia che ambiscono a diventare tra le mete più gettonate al mondo.

Il gigante dai piedi di argilla

Eppure, l’estate del 2025 non è ascrivibile tra quelle con maggiore successo, considerato che secondo quanto indicato dalla Cna Siracusa si registra rispetto allo scorso anno un calo del 25%. Sono, però, in molti a pensare che l’industria del turismo è un piccolo colosso dai piedi di argilla, non tanto perché soggetto ai “gusti” dei visitatori o dei tour operator, che orientano le vacanze dei loro milioni di clienti, quanto per la sua strutturazione.

Accoglienza in nero

Esiste in tutta l’isola una vasta filiera legata all’accoglienza poco stabile ed in alcune circostanze totalmente in nero. Tantissime le case vacanza e gli arcinoti Bed and Breakfast che forniscono camere ai visitatori ma spesso ci lavorano pochissime persone, quasi sempre i proprietari o uno sparuto gruppo di dipendenti, chi con contratti deboli o addirittura senza.

La Cgil, “i diritti non vanno in vacanza”

La Cgil ha deciso di avviare una campagna nazionale, dal nome  “Turismo è Lavoro”,  per incontrare lavoratrici e lavoratori della filiera turistica, dare voce a chi troppo spesso resta invisibile e ribadire che i diritti non vanno in vacanza, neppure quando il lavoro è stagionale.

Le richieste

Alessandro Vasquez segretario Filcams Cgil Siracusa ed il segretario generale della Cgil, Roberto Alosi hanno fissato le priorità. “Contratti regolari e salari giusti, contro sfruttamento e illegalità; valorizzazione delle professionalità e delle competenze di chi lavora nel settore; destagionalizzazione del turismo, per creare occupazione stabile e non precaria; rispetto delle regole e delle persone, perché il lavoro deve essere sempre sinonimo di dignità”.