Il turismo nell’Ennese, l’analisi di un esperto, “ecco come migliorare l’offerta”

Una ricetta per migliorare l’offerta turistica dell’Ennese che solo negli ultimi anni ha scoperto questa potenzialità. A fornirla è un operatore della comunicazione, Eugenio Santoro, bolognese ma sposato con una donna di Nicosia da trenta anni, come lui stesso svela, e “da altrettanto tempo vengo in vacanza almeno due volte l’anno per un mese a Nicosia”. Ma vediamo, nel dettaglio, quali sono i consigli al territorio per incrementare le presenze e naturalmente il Prodotto interno lordo dell’intera provincia.

Il turismo interessato

“Lo scopo principale – spiega Santoro – delle mie proposte è cercare di ottenere un turismo realmente interessato (one-to-one), che non veda il nostro paese come una “check list” di luoghi da visitare e di cose da fare a tutti i costi per poterle raccontare, evitando quindi gli stereotipi e puntando ad un turismo di qualità e non di quantità arrivando ad una percezione consapevole del tutto. Passare da un mercato di massa suddividendo tutto in una massa di mercati ben definiti e circostanziati anche perchè “tutto”, non può e non deve piacere a tutti”.

La promozione

Secondo quanto prospettato dall’esperto di comunicazione uno dei primi passi è di aprire una pagina sui portali wikitravel che nel solo mese di maggio hanno “avuto oltre 219 milioni di visite, oltre 7 milioni di visite al giorno” e peraltro “sono una fonte inesauribile di informazioni, strumenti e servizi di collaborazione e diffusione estremamente qualificate completamente gratuite”.

Altro tassello è la promozione grazie agli ambasciatori, “emigrati dal nostro paese” che dovrebbero “trasformarsi” in “ambassador” del luogo italiano natio. Chi meglio di una persona nata proprio in situ e poi emigrata, può parlarne (ovviamente) bene alle persone locali e/o istituzioni, media, in cui si è trasferita?”.

Le aree del turismo

Nell’analisi dell’esperto di comunicazione, il turismo andrebbe segmentato in più aree. Tra queste c’è l’Enogastronomia con “scuole di cucina nelle case private (ovviamente a pagamento): il turismo esperienziale si sta facendo sempre più largo nelle attività contemporanee. Pranzo o cena finale con chi vi ha preso parte. Convivialità pura e possibilità delle famiglie di “arrotondare” le entrate. Uso di ingredienti del luogo per ricette tradizionali”

Tra le altre proposte quella di attirare i “Naturalisti ed amanti dei paesaggi”. In che modo? “Indire un concorso – analizza Santoro – fotografico/pittura/scultura, scrittura, grafica,  ecc.; chiedere ai turisti (anche quelli che hanno intenzione di venire), di farci vedere come loro stessi vedono il territorio per capirlo meglio noi, e farglielo rappresentare mediante un’opera d’arte, una foto, una poesia, un breve racconto, e poi fare una mostra finale. Progetto “another view” di cui ho già esperienze sul campo. 

C’è poi il turismo religioso e così occorre “aumentare il coinvolgimento di chi ha già fatto e di chi vuole fare questa esperienza, guidarlo ed assisterlo più di quanto sperato da parte sua, ma soprattutto tenere presente tutte le realtà e categorie produttive in gioco che potrebbero essere interessate; ovvero, per esempio: vestiario, calzature, cibo, occhiali”

L’esperto di comunicazione cita altre aree come la storia e la cultura, attraverso il coinvolgimento dei visitatori alla vita del posto, puntando, dunque,  “sull’esperienza personale (prendiamo ad esempio il palio di Siena), mostrando però un lato diverso dal solito tendendo ad un’esperienza davvero indimenticabile”.

Ma ci sono altre aree inesplorate. “Il turismo esoterico/misterioso/arcano sta prendendo sempre più piede” o l’Urbex, cioè la pratica di esplorare luoghi abbandonati per documentarne la storia ed il fascino con la fotografia, il Parkour, una disciplina in crescita che consiste nel superare ostacoli naturali e urbani.  “Quanti luoghi potrebbero ospitare dei campionati mondiali? Quanti piccoli paesi sono formati da architetture straordinarie utili a questi atleti? Ovviamente con tutte le cautele del caso”. Infine,  “contattare ed invitare giornalisti stranieri specializzati e non generici per un soggiorno gratuito di qualche giorno”.