Indietro tutta sulle politiche di area vasta in nome del campanilismo

Far coincidere l’iniziativa in corso a Enna con quella xibetana di “Buon Riposo” che tradizionalmente si tiene in questi giorni rappresenta l’esatto contrario di quanto abbiamo cercato di sostenere in questi anni circa la necessità di promuovere politiche di area vasta per arginare il fenomeno dello spopolamento
delle aree interne. I Comuni di Enna e Calascibetta, separati tra loro solo dall’invidiabile “Valle Scaldaferro”, riescono pure a farsi concorrenza nel masochista e capriccioso tentativo di issare il proprio gonfalone nella parte più alta del rispettivo campanile.

La scelta del quartiere

Ma si scorge di più in quello che una volta era il capoluogo di provincia. La tendenza ad organizzare ogni tipologia di eventi sempre nella stessa piazza, come a volere celebrare un rito in onore del “capo villaggio” che dimora nella Ziggurat di Ur. Mai un’iniziativa a Enna-bassa né, tanto meno, a Pergusa, località dimenticata da una classe politica che ha dimostrato di piegare gli interessi pubblici a pettegolezzi e personalismi di basso livello.

Il futuro Sindaco

In tale contesto, la città di Enna si prepara a rinnovare le rispettive cariche di governo, a partire da quella del Sindaco, nel buio più totale e senza alcuna prospettiva. Le voci che sono circolate sotto gli ombrelloni estivi ci raccontano di anomali e trasversali accordi elettorali contingentati dal solo risultato elettorale.
Guai a parlare di “visione” della città, o di come recuperare il perduto ruolo di capoluogo di provincia o, ancora, di come affrontare la questione dello spopolamento di un’intera area centrale ed interna della Sicilia.

L’obiettivo sembra non essere quello di riprendere il timone di una nave che continua a navigare a vista ma quello di trovare qualche scialuppa disponibile per salvare il salvabile da uno sprofondamento certo ed irreversibile