Tornano gli appuntamenti del circolo della Stampa di Enna

Con “la quotidianità straordinaria della corsia. Casi clinici in Medicina Interna” di Mario Rizzo medico internista , tornano il 25 settembre alle 17 nella sala convegni “A.Mingrino” dell’ospedale Umberto I di Enna gli appuntamenti con il Circolo della Stampa della sezione provinciale di Assostampa. A dialogare con Mario Rizzo, dirigente medico di medicina interna dell’Umberto I, autore del libro pubblicato per “ La Moderna”, Tiziana Tavella giornalista presidente del consiglio regionale di Assostampa Sicilia. Nel corso dell’incontro introdotto da Gianfranco Gravina segretario provinciale di Assostampa, interverrà Benedetta Stancanelli, direttore della Medicina Interna dell’ospedale San Marco di Catania che ha curato l’introduzione del libro. Concluderà l’appuntamento Paolo Di Marco responsabile del Circolo della Stampa di Enna. Previsto anche l’ intervento del direttore generale dell’Asp di Enna, Mario Zappia.

Attraverso trenta casi clinici emblematici per raccontare a studenti e neolaureati in medicina, la complessità della medicina interna, offrendo anche uno spunto di confronto per i medici più esperti, Mario Rizzo   con “la quotidianità straordinaria della corsia. Casi clinici in Medicina Interna”, affronta la metodologia clinica e approccio al lavoro dell’internista ospedaliero, seguendo le indicazioni della medicina narrativa trattando anche il delicato tema dell’errore medico. “ Penso- dice Mario Rizzo- che questo testo possa essere utile agli studenti di medicina perché prendono consapevolezza dell’inevitabilità della logica sfocata del pensiero clinico. Ai giovani medici che hanno iniziato la loro vita professionale che imparano presto a convivere con il dubbio che paradossalmente non permette di essere incerti ma che spinge ad essere umili. Ai medici ospedalieri che lavorano in realtà di periferia in cui viene chiamati ad affrontare problemi complessi non sempre perfettamente definibili, ma il cui successo è un corretto orientamento diagnostico. Ai medici di famiglia che si confrontano per prima a quell’inizio di diagnosi difficile, di casi complessi, con te certamente più ardue sospettare e diagnosticare. Agli internisti navigati che potranno riconoscere nei casi clinici presentati momenti di difficoltà e di gratificazione per una sorta di confronto di esperienze.”