Il docufilm Amore sulla Settimana Santa, applausi al teatro Neglia

Lo sguardo innamorato di due adolescenti, un confrate e una corista, circondati da un pullulare di anime che si preparano a vivere la Settimana santa di Enna. È il docufilm “Amore”, scritto e diretto dal regista messinese Nunzio Gringeri e prodotto da Visco film dell’ennese Davide Vigore.

È stata applaudita sabato 20 settembre al teatro comunale Neglia di Enna in anteprima l’opera, a metà tra la fiction e il reportage, che è stata finanziata dal progetto regionale “I giovani si riprendono il territorio 2.0” e dalla presidenza del Consiglio dei ministri. La serata, inserita all’interno dei festeggiamenti per i 150 anni della fondazione della confraternita Maria Santissima Addolorata di Enna, ha visto la presenza dell’assessore regionale all’Energia Francesco Colianni, l’assessore comunale alla Pubblica istruzione Giuseppe La Porta e diversi rappresentanti delle confraternite cittadine.

“Volevo raccontare la mia città e i suoi riti con una visione diversa dalla solita cronaca televisiva e così ho deciso di affidarmi a un amico regista non ennese, con la giusta sensibilità per affrontare una sfida per niente semplice”. Il regista e produttore Davide Vigore ha annunciato così la sua nuova opera girata durante i riti della Settimana santa ennese 2025.

Gringeri, d’altra parte, già spettatore dei riti pasquali ennesi in passato, ha deciso di lavorare assieme a un gruppo di studenti del liceo delle Scienze Umane dell’istituto di studi superiori Napoleone Colajanni di Enna, l’unico in provincia ad avere avviato già da cinque anni una sperimentazione denominata “curvatura teatro e cinema”. Accanto alla docente referente Mariangela Savoca e sotto la supervisione della dirigente scolastica Maria Silvia Messina, gli studenti sono stati catapultati sul set, offrendo manodopera professionale e soprattutto tante idee. “Sono ragazzi che per la prima volta si sono confrontati con le riprese di un film – ha spiegato il regista Gringeri – eppure hanno mostrato grande maturità, tanto che ormai li chiamo colleghi”.

Nel cast tecnico, anche lo scenografo ennese Paolo Previti, rettore della confraternita di Santa Maria La Nuova, che ha sottolineato: “Niente è stato fatto a caso in questo film. Ogni dettaglio, anche il più fugace sguardo tra i protagonisti, è frutto di una riflessione sui tempi e i modi dei riti della Settimana santa ennese, perché abbiamo voluto rispettarne la sacralità”.

I protagonisti sono i due giovanissimi Clara Primavera, corista del coro Passio Hennensis, e Paolo Vita, confrate di Maria La Donna Nuova e rettore di una piccola confraternita da lui stesso fondata che ha intitolato alla Madonna di Fatima. I due si incontrano nella notte del giovedì santo, durante il giro degli altari della Reposizione e le esposizioni artistiche che tengono sveglia la città di Enna fino a tardi. Tra loro scatta qualcosa. E intanto, l’intera comunità si prepara a vivere la grande processione del Venerdì santo: ci sono le donne che stirano gli abiti dei confrati, Fabio Greca che allestisce gli altari delle chiese, Annamaria Sabato che prepara il gallo che sfilerà con la confraternita della Santissima Passione. Tra prove di canto, sistemazione delle vare, vestizioni solenni degli incappucciati, i due giovani si ripromettono di riconoscersi nel corso della processione grazie a un segnale concordato. E i loro sguardi si perdono tra migliaia di devoti in cammino.

Per Giovanni Zodda, rettore della confraternita dell’Addolorata di Enna, “i due registi Gringeri e Vigore possono ritenersi più che soddisfatti, perché il film è delicato e incisivo, offre una visione originale e non retorica dei nostri riti”.

Il film si prepara adesso a un lungo percorso di partecipazioni a festival e iniziative di ambito cinematografico nazionale e internazionale.

Al termine della serata, Gabriella Cammarata e Giovanna Fussone, rispettivamente presidente e direttore del coro Passio Hennensis, hanno voluto omaggiare la protagonista del film, Clara, con un ricordo speciale: il racconto del suo grande desiderio di entrare a far parte del coro che si occupa del recupero della tradizione sacra ennese. “La piccola Clara aveva cinque anni quando iniziò ad accompagnare la mamma alle prove e nel tempo ha imparato a memoria tutto il nostro repertorio – hanno riferito Cammarata e Fussone – a sei anni ha cominciato con ostinazione e fermezza a chiedere di cantare con noi e rispondevamo che era troppo piccola. Non ha smesso di pregarci, finché a nove anni ha deciso che era pronta e ha pure portato una sua amichetta nella nostra formazione. Non siamo riuscite a fermarla, anche perché ha mostrato un talento canoro eccezionale”.