Restauro della chiesa di San Giovanni, 2 milioni di euro per i lavori
Piazza Armerina - 04/10/2025
Circa due milioni di euro la somma programmata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Enna che ha ottenuto l’approvazione dal Ministero degli Interni per la predisposizione del progetto per il restauro della chiesa intitolata a San Giovanni Evangelista in Piazza Armerina.
La storia
Un gioiello di architettura, sorto in epoca medievale (XIV secolo), appartenuto alle monache benedettine. Il magnifico tempio cattolico della Città dei Mosaici subì trasformazioni in età moderna (XVI – XVIII secolo). In particolare, a partire dall’inizio del terzo decennio del Settecento, grazie alla donazione portata da una suora del monastero e per iniziativa dell’abadessa di allora, Suor Angela Cremona, la chiesa venne decorata e arricchita di nuove opere d’arte.
Il prezioso scrigno settecentesco custodisce ancor oggi una lussureggiante decorazione a fresco, opera del più celebre tra gli artisti nel panorama della pittura siciliana dell’epoca, il “fiammingo” Guglielmo Borremans e della sua bottega. Con eleganza compositiva e ricchezza cromatica, la sontuosa pittura murale si dispiega lungo le pareti e sulla volta, rivestendo per intero l’aula del tempio.
Il lavoro della Soprintendenza
Di non minore interesse e pregio è la monumentale cantoria che rifulge d’oro, campeggiando sul fronte opposto all’altare maggiore, in marmi pregiati policromi. La Soprintendenza dei Beni Culturali di Enna, quale organo tecnico-scientifico del Ministero dell’Interno, ha coordinato in questi mesi tutte le attività tecniche ed amministrative che hanno consentito di ottenere il finanziamento per il restauro dello splendido monumento che rappresenta uno scrigno di rara bellezza architettonica e storico artistica. Oltre alla chiesa di San Giovanni Evangelista, a Piazza Armerina sono presenti altri Monumenti di proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero degli Interni dove in questi mesi si stanno eseguendo lavori di restauro e di messa in sicurezza con somme a valere sul PNRR coordinati sempre dalla Soprintendenza di Enna quali la chiesa San Francesco d’Assisi, la chiesa San Pietro, la chiesa di Santa Maria delle Grazie e la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola per oltre tre milioni di euro di finanziamento complessivo.
La giunta, “ci sono altri 3 milioni per altri beni della città”
L’Amministrazione Comunale di Piazza Armerina, in una nota, ha espresso grande soddisfazione “per il finanziamento di 2 milioni di euro destinato al restauro della Chiesa di San Giovanni, uno dei gioielli più preziosi del nostro patrimonio storico e artistico.”
“Un sentito ringraziamento – si legge nella nota – va al Ministero dell’Interno – Direzione Centrale degli Affari dei Culti e del FEC, alla Prefettura di Enna e alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Enna, guidata dall’Architetto Angelo Di Franco, per la costante attenzione, la sensibilità e l’impegno dimostrati verso la tutela e la valorizzazione dei beni culturali del nostro territorio”
L’Amministrazione Comunale di Piazza Armerina ricorda un altro finanziamento “per di oltre 3 milioni di euro destinati al restauro di importanti beni ecclesiastici cittadini appartenenti al Fondo Edifici di Culto (FEC), tra cui la Chiesa di San Giovanni, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, la Chiesa di San Pietro, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola”.
“L’intervento per la Chiesa di San Giovanni, finanziato con 2 milioni di euro, rappresenta – fanno sapere dall’amministrazione comunale – un tassello fondamentale di un più ampio programma di valorizzazione e recupero dei beni culturali di Piazza Armerina, che contribuirà a rilanciare il centro storico e ad accrescere l’attrattività turistica della città, con positive ricadute economiche e culturali. Il Comune di Piazza Armerina ha mostrato da sempre interesse e grande attenzione a questa azione, riconoscendo l’importanza di una collaborazione istituzionale armoniosa e virtuosa. Un risultato concreto e motivo di orgoglio per una città che cresce, valorizzando il proprio patrimonio e la propria identità culturale”