Caso Cosedil, la versione della Filca Cisl sulla sentenza del Tribunale

In riferimento alle notizie di stampa relative ad un decreto emesso dal Tribunale del Lavoro di Catania, afferente ad una richiesta di pronunciamento su una presunta condotta antisindacale della Cosedil Spa nei confronti di Fillea Cgil e Fenealuil, avendo letto le note di entrambe le parti, ascoltato alcune dichiarazioni e ,soprattutto, dopo aver letto il testo del menzionato decreto, non possiamo esimerci dall’evidenziare talune inesattezze, a tutela del diritto delle RSU di esercitare il proprio ruolo di agente contrattuale aziendale, in generale, e a tutela dell’immagine, della reputazione personale delle nostre RSU, legittimamente elette dai lavoratori della Cosedil Spa, in particolare.

Più che di giornata storica, ci sembra di assistere ad una narrazione distorta degli accadimenti: il decreto del Tribunale di Catania, invero, non fa alcun cenno a temi legati al rischio per la sicurezza nei luoghi di lavoro, né tantomeno ad asserite condizioni peggiorative dell’accordo aziendale del 24.2.2025, il quale è stato ritenuto valido dal Giudice del Lavoro (“Accertata l’antisindacalità della condotta, la rimozione degli effetti pregiudizievoli non può tuttavia sostanziarsi nella dichiarazione di invalidità del contratto collettivo aziendale sottoscritto con la RSU costituita presso l’unità produttiva di Santa Venerina, in quanto ciò si tradurrebbe in una analoga e contraria compromissione delle prerogative sindacali della RSU, legittimante esercitate, pur con riferimento alla singola unità produttiva, attraverso la volontà espressa dal soggetto rappresentativo dei relativi lavoratori)”.

Non volendo entrare nel merito dell’accordo del 2020, firmato solamente da Fillea Cgil e Fenealuil, riteniamo invece che l’accordo siglato quest’anno, sia per i lavoratori di gran lunga migliorativo.

Appaiono dunque esecrabili le dichiarazioni rilasciate in questi giorni, in quanto prive di riscontro oggettivo, ed idonee ad ingenerare una rappresentazione non autentica dell’anzidetta vicenda processuale, nell’ambito della quale il Tribunale ha espressamente affermato: 1) non vi è stata alcuna “deliberata e abusiva esclusione dalle trattative a danno della Fillea Cgil”; 2) “Le trattative per la negoziazione di un accordo aziendale sono quindi state interrotte con tutte e tre le sigle sindacali coinvolte e non vi è prova che le stesse abbiano avuto sviluppi successivi con la sola Filca Cisl in un periodo antecedente alla formazione della RSU con cui è stato poi riavviato il negoziato e stipulato l’accordo oggetto di causa. In disparte dalla circostanza che la missiva di Fillea del 30 luglio sottendesse o meno la volontà di abbandono delle trattative (profilo sul quale le parti controvertono), è dirimente rilevare che l’intero processo di consultazione e negoziazione, coinvolgente tutte le sigle sindacali, ha subito una generalizzata battuta d’arresto, il che priva di fondamento la tesi della ricorrente che lamenta di essere stata abusivamente esclusa dalle trattative, sicché nessun abusivo comportamento può essere sotto tale profilo imputato a controparte”. 

Pertanto, non vorremmo mai pensare che ci si riferisse alle nostre Rsu allorquando nei giorni scorsi è stata utilizzata la definizione di “Mistificatori e Distruttori di Contratti”, poiché, in tale evenienza, l’affermazione sarebbe falsa e gravemente denigratoria, ancor più se si ha riguardo alle effettive condizioni migliorative del contratto aziendale siglato dalla RSU Filca Cisl quest’anno, rispetto a quelle contenute nel contratto firmato nell’anno 2020 da Fillea Cgil e Fenealuil, in assenza di rappresentanti della nostra organizzazione sindacale.

Su questo tema siamo sempre stati disponibili a confrontare i testi, a pubblicarli ed a dialogare nei tavoli opportuni, precisando che la dialettica sindacale non può tradursi in una preconcetta opposizione alle altrui posizioni e nell’utilizzo di termini denigratori che di certo non attribuiscono maggiore pregio o valore alla propria tesi.

Cogliamo l’occasione per ribadire l’invito a tutte le parti a sedersi ad un tavolo e condividere insieme il testo dell’accordo aziendale, anche alla luce del fatto – incontestabile – che il Giudice non lo ha ritenuto peggiorativo rispetto al CCNL. Ed infine, per fugare ogni dubbio sulla vicenda occorsa ed evitare ulteriori inesattezze comunicative che potrebbero generare incertezza nei lavoratori, invitiamo le parti interessate a pubblicare il testo integrale del decreto del Tribunale a cui si è più volte fatto cenno.

Il SG Filca CISL Sicilia Paolo D’Anca

Il SG Filca CISL Agrigento Caltanissetta Enna Luca Gintili

Il SG Filca CISL Catania Giuseppe Famiano

Il SG Filca CISL Messina Antonino Botta

Il SG Filca CISL Palermo Francesco Danese

Il SG Filca CISL Ragusa Siracusa Dathan Di Dio