Una lapide a Troina per ricordare i 49 morti durante la costruzione della diga Ancipa

Il comune di Troina erigerà una lapide con i nomi dei 49 caduti sul lavoro nella costruzione della diga Ancipa e delle connesse gallerie negli anni 1949-1954. E’ molto probabile che la lapide verrà collocata sul lato sinistro della diga a ridosso della rocca Ancipa, che dà il nome alla diga.

La provenienza dei lavoratori caduti

L’elenco dei 49 caduti è il risultato di una minuziosa ricerca sui documenti d’archivio condotta dal cultore di storia locale, Basilio Arona. Alla posa della lapide saranno inviati gli eredi dei 49 lavoratori e i sindaci dei comuni di appartenenza. Molti di questi lavoratori non erano troinesi. Molti di loro proveniva provenivano da altri comuni: Fano (Pesaro), Ampezzo (Udine), Zuglio (Udine), Roviano (Roma), Sant’Eusiano Forconese), Rocca di Mezzo (L’Aquila), Palagonia (Catania), Enna, Roma, Susegana (Treviso), Floridia (Siracusa, Capistrello (L’Aquila), Motta San Giovanni (Reggio Calabria), Subiaco (Roma), Castiglione dei Pepoli (Bologna), Basiliano (Udine), Montebelluna (Treviso), Montebello Ionico (Reggio Calabria), Sommatino (Caltanissetta), Cesarò, (Messina), San Teodoro (Messina), Castelluccio Inferiore (Potenza) e Messina. In quegli anni, Troina è era un luogo dove operai provenienti da ogni parte d’Italia lavoravano fianco a fianco e lottavano insieme per aver riconosciuti diritti e rivendicare migliori condizioni di lavoro e salari adeguati.

I nomi delle vittime

Questi i nomi dei 49 lavoratori: Amedeo Orazi, Benedetto Bearzi, Lorenzo Zomoli, Salvatore Plumari, Gaetano Carmeci, Stefano Folgori, Francesco Paolo Capasso, Gildo Castelli, Amabili Colarossi, Vito Colarossi, Antonio Muscarà, Giulio Panini, Luigi Pompeo, Giuseppe Stati, Angelico Giovanni Tuccio, Carmelo Verduci, Benedetto Vergari, Gino Lorenzoni, Armando Giannotti, Salvatore Zitelli, Giuseppe Bongiovanni, Giovanni Matiussi, Silvestro Plumari, Antonio Piazzetta, Carmelo Triolo, Domenico Verduci, Pietro Scagliola, Paolo Minniti, Francesco Minniti, Vincenzo Papa, Ignazio Amata, Santo Sgrò, Umberto Agostini, Nicola Minniti, Antonio Ruggeri, Augusto Bisegna, Silvestro Di Fini, Filippo Cantale, Giuseppe Familiari, Gaetano Di Marco, Antonino Lipari, Antonino Arona, Giuseppe Miraglia, Gerolamo Agati, Sebastiano Musti, Francesco Gilardi, Antonio Gioia,

Biagio Scaravilli e Francesco MIcale. Dalla costruzione della diga Ancipa sono passati tre quarti di secolo.

Da allora si sono succedute tre generazioni i di troinesi. Il ricordo di quegli anni, che si è trasmesso da una generazione all’altra, è ancora molto forte. I troinesi considerano tutti i 49 operai caduti sul lavoro come loro concittadini. Che questo sia da attribuire allo spiccato senso di solidarietà e di accoglienza dei troinesi, è una cosa certa. Ma c’è di più. La costruzione della diga Ancipa è uno dei due episodi più importanti della storia del Novecento di Troina, che ha prodotto il passaggio della società troinese da un’economia agraria arretrata perché gravata dal peso opprimente di un ceto possidente dall’istinto predatorio, che si esercitava sulle classi popolari, contadini in particolar modo, condannandoli ad una povertà insostenibile, ad un’economia post industriale di relativo benessere, dopo aver attraversato un fase intermedia di industrializzazione durata pochi anni, gli anni della costruzione della diga. Fu una svolta cruciale che modificò profondamente la stratificazione sociale e l’identità del paese. Oggi la diga Ancipa, con tutto quello che ha rappresentato per il paese, è un elemento costitutivo dell’identità di Troina. E’ vero quello che diceva Croce: l’identità di un paese è la sua storia, solo la sua storia, nient’altro che la sua storia..