Tenta di dare fuoco al centro per migranti di Pietraperzia, “si è rischiata la tragedia” VIDEO
Pietraperzia - 04/11/2025
Il secondo attentato
L’intervento degli ospiti ha evitato una tragedia come affermato in una nota dalla stessa associazione Don Bosco 2000. Nella comunità vivono una decina di minorenni, in gran parte egiziani, arrivati da pochi giorni in Italia. È il secondo attentato subito dalla struttura, dopo il colpo di fucile esploso contro una finestra nel 2018.
“Si è rischiata la tragedia – afferma il presidente Agostino Sella – è inaccettabile che chi fugge dalla guerra trovi qui chi tenta di bruciarli vivi. Pietraperzia è una comunità accogliente, e siamo certi che le forze dell’ordine faranno piena luce.”
La solidarietà della Cisl
La Segretaria Generale della CISL Agrigento Caltanissetta Enna, Carmela Petralia, assieme ai Segretari Generali della Funzione Pubblica, Salvatore Parello, della Fisascat, Alfonso Bellomo, e al Presidente dell’ANOLF di Enna, Rosario Cottonaro, esprimono ferma condanna per il grave atto intimidatorio avvenuto ieri sera a Pietraperzia, appreso dagli organi di stampa, dove un uomo incappucciato ha tentato di incendiare una struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, gestita dall’associazione Don Bosco 2000.
“E’ un atto che colpisce non solo un luogo di accoglienza e solidarietà – dichiarano – ma l’intera comunità civile, perché attacca i valori dell’umanità, dell’integrazione e della convivenza. Ogni atto violento che crea distanza ci ricorda quanto lavoro resta da fare. Dietro ogni volto migrante c’è una storia di coraggio, non un problema da risolvere”.
“Esprimiamo – proseguono i sindacalisti – piena solidarietà all’associazione Don Bosco 2000, ai minori coinvolti, ai lavoratori, operatori e a tutti coloro che, ogni giorno, operano con impegno e dedizione per costruire una società più giusta e inclusiva. Siamo certi che le autorità competenti faranno piena luce sull’accaduto e che verranno attivate tutte le misure necessarie per garantire sicurezza e tutela alle strutture che svolgono un lavoro sociale così prezioso e dove all’interno sono occupati tante lavoratrici e tanti lavoratori oltre che volontarie e volontari”.