Le nomine politiche e la degenerazione clientelare
Enna-Cronaca - 06/11/2025
Lo spoil system non è una ricetta culinaria né uno scacciapensieri, ma più semplicemente un modello fiduciario di selezione dei dirigenti pubblici da parte del vertice politico. Il richiamo a tale istituto del nostro ordinamento appare utile per contestualizzare i recenti fatti di cronaca giudiziaria dai quali emerge uno stretto, anzi strettissimo, legame tra dirigenza pubblica e politica.
L’influenza politica sulle nomine
La questione, per la verità non nuova, è che in Sicilia è consuetudine praticare tale istituto non solo al personale addetto agli uffici di diretta collaborazione con l’organo di governo oppure a figure apicali della Pubblica Amministrazione, per le quali risulti decisiva la personale adesione agli orientamenti politici dell’organo nominante ma, a cascata, anche a tutti i titolari di incarichi dirigenziali che comportino semplicemente l’esercizio di funzioni tecniche di attuazione dell’indirizzo politico.
In tale contesto, lo scopo del potere politico non è solo quello (lecito) di esprimere indirizzi e programmi ma anche quello (illecito) di sostituirsi a coloro che tali indirizzi e tali programmi deve attuare, a cominciare dalla gestione di appalti, forniture e reclutamento delle risorse umane.
La degenerazione clientelare
Una tale commistione di competenze e responsabilità non può che degenerare in pratiche clientelari che trovano un humus favorevole negli ambienti più torbidi della politica. Ora, in tempi di “laissez faire”, in cui il reato di abuso d’ufficio è stato cancellato, il controllo della Corte dei Conti è stato limitato a rari e difficili casi da accertare ed i controlli interni alla Pubblica Amministrazione sono solo sterili adempimenti burocratici a cui non crede nessuno, la soluzione, ahinoi, non è a portata di mano.