Enna ultima nel turismo in Italia, le ragioni della crisi ma uscire dal tunnel è possibile
Enna-Cronaca - 18/11/2025
Enna chiude la classifica di ItaliaOggi sulla qualità della vita nel settore Turismo, Intrattenimento e Cultura, confermandosi come una delle province italiane con maggiori difficoltà nell’attrarre visitatori e nel valorizzare il proprio patrimonio. Una posizione che sorprende solo in parte chi conosce il territorio: ricco di storia, natura e siti di pregio, ma da anni afflitto da limiti strutturali e organizzativi.
Ricettività insufficiente e flussi “mordi e fuggi”
Uno dei nodi più evidenti è la scarsa capacità ricettiva. La provincia dispone di un numero contenuto di strutture, con un’offerta limitata nelle fasce medio-alte. L’assenza di hotel di categoria superiore riduce l’attrattività verso un turismo più esigente e con maggiore capacità di spesa.
A questo si aggiunge un altro fenomeno: i flussi turistici che raggiungono Enna sono spesso di tipo escursionistico. Molti visitatori vi trascorrono poche ore, raramente più di una notte. Una permanenza così ridotta impedisce al territorio di generare valore attraverso ristorazione, servizi culturali ed esperienze guidate.
Monumenti difficili da visitare e gestione non sempre adeguata
A penalizzare il territorio non è però solo la carenza di strutture ricettive. La fruizione dei beni culturali risulta spesso complicata: orari irregolari, siti chiusi senza preavviso, guide assenti. Non sono rari i casi in cui gruppi organizzati arrivano davanti a musei o monumenti trovandoli inspiegabilmente non accessibili. Una cattiva gestione che compromette l’immagine della città e scoraggia il turismo culturale strutturato.
Un patrimonio poco valorizzato
Enna si trova inoltre al centro del geoparco UNESCO della Rocca di Cerere, un elemento di prestigio internazionale che, tuttavia, fatica a tradursi in un’offerta turistica coordinata. Il potenziale di un territorio che unisce paesaggi naturali, archeologia, castelli e antichi borghi rimane in larga parte inespresso.
Poca intraprendenza e risorse limitate
Alle carenze materiali si sommano quelle economiche. Un mercato del lavoro debole e un tessuto imprenditoriale poco dinamico rendono difficile investire nella riqualificazione di infrastrutture culturali o nell’organizzazione di eventi di richiamo. La mancanza di un calendario stabile di iniziative, festival e appuntamenti culturali fa il resto: Enna non riesce a posizionarsi come città vivace, capace di attrarre visitatori durante tutto l’anno.
Un problema di identità e comunicazione
A pesare è anche la scarsa incisività della promozione turistica. Enna non compare tra le mete culturali più note della Sicilia, né gode di una forte identità narrativa in grado di competere con città più popolari come Siracusa, Ragusa o Palermo. Il risultato è che il territorio rimane ai margini dei principali circuiti nazionali e internazionali.
Segnali positivi e possibili vie d’uscita
Non mancano però segnali incoraggianti. Negli ultimi anni si è registrato un aumento delle presenze turistiche e si moltiplicano le iniziative istituzionali che puntano a rafforzare la cooperazione fra comuni dell’entroterra, a partire dal triangolo Enna–Piazza Armerina–Caltanissetta.
La chiave per il rilancio potrebbe essere una strategia integrata che unisca cultura, natura e turismo esperienziale, sostenuta da una gestione più professionale dei siti e da un miglioramento dell’offerta ricettiva. Fondamentale anche l’accesso ai finanziamenti europei e nazionali per la rigenerazione dei beni culturali.
Un territorio che può ancora stupire
Enna, con la sua storia millenaria, il panorama mozzafiato dall’alto del Castello di Lombardia e il fascino dell’interno siciliano, possiede tutte le carte per diventare una meta culturale di rilievo. Per farlo, però, servirà un cambio di passo: visione, investimenti, collaborazione e una capacità di raccontarsi che oggi manca. Il potenziale c’è, ma va trasformato in un progetto turistico credibile e competitivo.