Tari, Enna è la più economica della Sicilia, Dipietro: “Siamo sotto la media nazionale”
Enna-Cronaca - 25/11/2025
Enna si conferma il capoluogo siciliano con la Tari più bassa e una delle realtà più virtuose sul fronte della gestione dei rifiuti. A certificarlo è l’edizione 2025 del Rapporto dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, che ogni anno analizza i costi del servizio nei capoluoghi di provincia italiani. Lo studio prende come riferimento una famiglia tipo composta da tre persone e una casa di 100 metri quadrati.
«I dati confermano ancora una volta la bontà del percorso avviato negli ultimi dieci anni – commenta il sindaco di Enna, Maurizio Dipietro –. Grazie al contributo dei cittadini e dei lavoratori abbiamo costruito un sistema virtuoso basato su un’elevata raccolta differenziata e su costi nettamente inferiori alla media nazionale e regionale».
Enna paga 278 euro l’anno: molto meno di Sicilia e Italia
Secondo il rapporto, una famiglia ennese spende in media 278 euro l’anno, mentre: la media nazionale si attesta a 340 euro, la media siciliana sale a 402 euro.
Un divario che conferma la posizione di Enna come capoluogo più economico dell’Isola e tra i più convenienti dell’intero Mezzogiorno, dove i costi restano più elevati rispetto al Nord.
“Ancora una volta – conclude Dipietro – i fatti ci danno ragione. Mi auguro che questa esperienza virtuosa venga consolidata e ulteriormente migliorata negli anni a venire”
Il quadro nazionale: nel 2025 la Tari sale a 340 euro. Al Sud si paga di più
Il rapporto di Cittadinanzattiva rileva che nel 2025 la spesa media per i rifiuti in Italia è salita a 340 euro, con un incremento del 3,3% rispetto al 2024 (329 euro). Un aumento diffuso: in 95 capoluoghi su 110 la tariffa è cresciuta, con diminuzioni registrate solo in 14 città e un caso di stabilità.
Divari territoriali sempre più marcati
Le differenze tra Nord e Sud restano evidenti: Nord: 290 euro, raccolta differenziata al 73%; Centro: 364 euro, raccolta differenziata al 62%; Sud: 385 euro, raccolta differenziata al 59%
Regioni come Trentino-Alto Adige (224 euro), Lombardia (262 euro) e Veneto (290 euro) risultano le più economiche. All’opposto, Puglia (445 euro), Campania (418 euro) e Sicilia (402 euro) sono tra le più costose.
Catania maglia nera d’Italia
Tra i capoluoghi, Catania si conferma quello con la Tari più alta: 602 euro a famiglia. Seguono Pisa (557), Genova (509) e Napoli (496).
Le città più economiche sono Cremona (196 euro), Udine e Trento (entrambe 199).
Efficienza del sistema e tariffazione puntuale: cosa fa la differenza
Cittadinanzattiva evidenzia come a pesare sui costi siano soprattutto l’efficienza dei sistemi di raccolta e l’adozione della tariffazione puntuale: dove la gestione è più moderna e trasparente, le famiglie pagano meno.
E non a caso le regioni più virtuose coincidono spesso con quelle che vantano i livelli più alti di raccolta differenziata.
Variazioni locali: aumenti e riduzioni più significative
Nel 2025 gli incrementi più marcati si registrano a: Reggio Emilia: +15,1%; Ferrara: +13,8%; Siena: +12,9%
Tra le città che invece vedono un calo della Tari: Modena: -12,3%; Aosta: -8,4% Cagliari: -7,6% Milano: -7,5%
Un dato che premia Enna
Nel contesto nazionale di rincari e forti divari territoriali, il risultato ennese appare ancora più significativo: una Tari tra le più basse d’Italia meridionale e la più contenuta in Sicilia, grazie a un sistema che – come sottolinea l’amministrazione – coniuga efficienza, partecipazione dei cittadini e costi ridotti.