Cucina italiana patrimonio Unesco, soddisfazione di Tagliavore

“Accogliamo con gioia e commozione la proclamazione della Cucina Italiana a patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO». Così Marina Taglialavore, delegata dell’Accademia Italiana della Cucina di Enna e presidente del Club UNESCO Enna, commenta il riconoscimento che sancisce a livello mondiale il valore sociale, culturale e identitario delle nostre tradizioni gastronomiche. «È un risultato che appartiene a tutti — continua — ai cuochi, alle massaie, agli agricoltori, agli artigiani del gusto, alle famiglie che tramandano ricette e gesti quotidiani. Questo riconoscimento conferma che il cibo non è soltanto nutrimento: è memoria, incontro, cura».

Taglialavore sottolinea il forte legame fra territorio e sapori: «In provincia di Enna la cucina racchiude storie di comunità, tecniche antiche e materie prime locali che raccontano il nostro paesaggio. Difendere questi saperi significa salvaguardare biodiversità, pratiche sostenibili e un modo di vivere che valorizza la convivialità e il rispetto per la terra». Per la delegata la sfida ora è duplice: «Festeggiamo il riconoscimento, ma assumiamoci anche la responsabilità di custodirlo. Serve un impegno concreto per la formazione delle nuove generazioni, per la tutela dei mestieri tradizionali e per la promozione delle produzioni locali».

Fra le priorità indicate da Taglialavore c’è l’educazione al gusto: «Dobbiamo insegnare ai giovani che dietro ogni piatto c’è una stagione, una storia, una mano che lavora. Promuovere consumi consapevoli e filiere corte non è solo una scelta economica, è un atto culturale». E aggiunge: «Il riconoscimento UNESCO può diventare leva per valorizzare il turismo lento e sostenibile, per creare sinergie fra istituzioni, associazioni e produttori, e per riportare al centro della comunità il rito della tavola».

Infine un richiamo all’umiltà e alla condivisione: «Questo è un patrimonio collettivo. Non si tratta di fossilizzarsi su un passato idealizzato, ma di mantenere vive le pratiche adattandole con rispetto al presente. Celebriamo l’orgoglio nazionale ma lavoriamo insieme, a livello locale e nazionale, perché la Cucina Italiana resti viva, accessibile e sostenibile per le generazioni future».