Sanità ennese al collasso, Marino (Pd): “Stop a promesse, Governo intervenga”
Enna-Cronaca - 10/12/2025
La questione sanitaria ennese torna al centro del dibattito politico nazionale. Nel corso della discussione sul Decreto Economia, la deputata del Partito democratico Stefania Marino ha richiamato con forza l’attenzione sulle gravi criticità che da anni affliggono gli ospedali della provincia di Enna, sottolineando come l’ordine del giorno approvato dal governo rappresenti “un primo passo, ma non certo una soluzione”.
Lo stato della sanità ennese
Secondo Marino, la sanità siciliana, e in particolare quella delle aree interne, vive un’emergenza strutturale ormai cronica. “Dopo anni di promesse mancate e continui depotenziamenti dei nostri ospedali, non basta più registrare generiche disponibilità: servono atti immediati, risorse certe e un’inversione di rotta netta”, ha dichiarato l’esponente dem, evidenziando come i tagli previsti nella nuova rete ospedaliera regionale rischino di aggravare ulteriormente una situazione già compromessa.
Il prezzo pagato dal territorio
A subire le conseguenze più pesanti, denuncia Marino, è proprio la provincia di Enna: una realtà che sconta carenze di personale, reparti ridotti al minimo e una mobilità sanitaria passiva che supera il 35 per cento. “La nostra provincia non può più aspettare. Interi reparti sono stati chiusi o ridotti all’osso, e il diritto alla salute rischia di diventare un privilegio riservato ai territori più fortunati”, ha sottolineato.
La deputata ennese insiste sulla necessità di un cambio di passo immediato. “Il tempo delle dichiarazioni è finito. Vigileremo con la massima determinazione affinché gli impegni assunti non rimangano lettera morta”, afferma, ricordando che le comunità dell’entroterra siciliano hanno diritto a servizi sanitari adeguati quanto quelli delle grandi città.
La richiesta al Governo
L’appello al governo è chiaro: intervenire con misure concrete per contrastare la carenza di personale, rafforzare gli ospedali del territorio e garantire livelli essenziali di assistenza oggi compromessi. Per Marino, la posta in gioco è alta: “Il diritto alla salute deve valere per ogni cittadino, anche nelle comunità più fragili dell’entroterra siciliano”.