Piazza Armerina capitale siciliana dell’arte: la villa Romana del Casale s’illumina di notte con le sculture di Aceves
Comunicati Stampa - 22/12/2025
L’inaugurazione delle luci artistiche è prevista domani, martedì 23 dicembre, alle 17:30. A palazzo Trigona Raffaello e la mostra “Da Picasso a Warhol, le ceramiche dei grandi artisti”
Piazza Armerina, 22 dicembre 2025
La Villa Romana del Casale illuminata di notte, con le sculture dell’artista messicano Gustavo Aceves che rimarranno in città per altri sei mesi. E poi la mostra “Da Picasso a Wharol, le ceramiche dei grandi artisti “inaugurata sabato a palazzo Trigona, che ospita già Raffaello.
Piazza Armerina si conferma capitale siciliana dell’arte e della cultura. Il Natale è alle porte e per la città dei mosaici sarà un periodo fortemente contraddistinto dall’arte.
La mostra Equus Inter Lumina, le 224 statue equestri di Aceves, inaugurata lo scorso luglio, sarà visitabile fino al 30 giugno alla Villa Romana del Casale a Piazza Armerina e negli altri comuni del Parco Archeologico: Aidone, Mazzarino e Pietraperzia. Nel periodo festivo sarà possibile visitare la villa e la mostra in notturna, con l’illuminazione artistica, con inaugurazione prevista domani alle 17:30.
L’esposizione internazionale, prodotta dalla società Renaissance srl e promossa dalla Regione Siciliana, dalla Direzione e dal Comitato Tecnico Scientifico del Parco Archeologico di Morgantina e Villa Romana del Casale, è curata da Vincenzo Sanfo e Nicola Barbatelli.
Equus Inter Lumina fa parte del grande progetto internazionale di Aceves intitolato Lapidarium e che, dal 2014, si sviluppa in un percorso le cui tappe, sino ad ora, sono state: Berlino, Roma, Atene, Parigi, Pechino, San Pietroburgo e Città del Messico. Il ticket d’ingresso di Equus Inter Lumina consentirà l’accesso alle mostre di palazzo Trigona.
Sabato scorso a palazzo Trigona è stata inaugurata la mostra “Da Picasso a Wharol, le ceramiche dei grandi artisti”. L’esposizione, promossa da Renaissance srl, raccoglie le opere di pittori e scultori che nell’ambito del loro percorso creativo si sono interessati all’arte della ceramica o della porcellana, il cui esempio più noto è senza dubbio quello di Pablo Picasso con le ceramiche di Vallauris. Oltre all’artista spagnolo si troveranno anche le opere di altri nomi illustri, quali: Marc Chagall, Joan Mirò, Andy Warhol, Salvador Dalì, Marina Abramovic, Alighiero Boetti, Maurizio Cattelan e molti altri, in un percorso che va dall’Europa all’Asia passando per gli Stati Uniti e l’America Latina. La mostra delle ceramiche sarà ospitata al palazzo Trigona fino al 30 giugno e l’ingresso sarà gratuito fino al 6 gennaio 2026.
Sempre a palazzo Trigona sarà possibile visitare (fino al 30 giugno) anche la mostra “Raffaello. Le Stanze e le Logge vaticane nel segno di Paul Letarouilly”, realizzata da Renaissance srl con la curatela di Nicola Barbatelli e di Vincenzo Sanfo, che propone una copia della Trasfigurazione, l’ultimo capolavoro del pittore rinascimentale di Urbino, e le 47 incisioni e cromolitografie dedicate alle Stanze di Raffaello dei Musei Vaticani e alle Logge vaticane del Palazzo Apostolico, realizzate dall’architetto e incisore francese Paul Letarouilly nel ‘800.
«Piazza Armerina si candida a diventare capitale siciliana della cultura e dell’arte – ha dichiarato Ettore Messina, assessore alla Cultura e al Turismo di Piazza Armerina – in un momento particolarmente delicato per la nostra isola. Mentre i costi proibitivi dei biglietti aerei durante i periodi festivi rendono la Sicilia quasi inaccessibile ai turisti, i territori dimostrano di saper reagire organizzandosi per non restare ai margini. La sfida è chiara: trasformare quella che potrebbe sembrare una condizione di perifericità in un’opportunità per costruire punti di riferimento culturali innanzitutto per i siciliani stessi. Vogliamo offrire occasioni di qualità per vivere il territorio, riscoprirne il valore, sentirsi parte di una comunità culturale viva e dinamica. Solo così potremo invertire la narrazione della perifericità e dimostrare che la Sicilia non ha bisogno solo di essere visitata, ma soprattutto di essere vissuta e valorizzata dai suoi stessi abitanti. Piazza Armerina, con il suo patrimonio straordinario e la capacità di proporre un calendario culturale ricco e articolato, vuole essere esempio di questa inversione di rotta. Capitale della cultura significa essere centro propulsore di idee, eventi, aggregazione, identità. Significa dire ai siciliani: qui c’è qualcosa che merita il vostro tempo, la vostra attenzione, la vostra partecipazione».