V – Visita medica invalidità civile. Sindaco Enna potrebbe entrare in “conflitto di interessi” con manager ASP

Egregio Signor Sindaco, una volta mi avevano detto che il Sindaco è anche il Capo della sanità in una città. Ai miei tempi era così. Oggi non lo so. Verosimilmente a Enna non sarebbe possibile perché a Enna vi è un direttore generale del servizio sanitario con cui il Sindaco potrebbe entrare in “conflitto di interessi” con il manager. Sì, perché al Sindaco sta a cuore la sanità della città e al direttore sta a cuore il premio-budget di fine anno per avere realizzato economie nella sua gestione. Allora cosa si deve fare perché possa essere evitato il conflitto di interessi? Ma è semplice! Il direttore generale sa cosa bisogna fare! Esempio: visita per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile. Bene! Storpi, zoppi, ciechi, sordomuti, privi della possibilità di deambulazione, ammalati gravi ed anche terminali, tutti in fila, anche in barella, a fare “la coda”, se necessario anche sei ore, perché “non si fanno visite domiciliari”. Ma vi rendete conto della notevole economia di spesa che si realizza nel sistema sanitario? Un profano non è nelle condizioni di poterlo capire. Ad ogni modo, sic est!
Se questi illustri signori ammalati vogliono riconosciuta l’invalidità hanno il dovere di andare a dimostrarlo all’ASP, che è la sede legittimata a verificare le infermità vere o presunte. Un accertamento nelle abitazioni degli aspiranti invalidi richiederebbe per ogni controllo un autotreno di attrezzature mediche e tecniche la cui spesa il sistema sanitario non può certamente affrontare. Che se poi qualche “aspirante invalido”, zoppo, cieco o moribondo vuole protestare, egli potrà rivolgersi a un patronato che predisporrà adeguato ricorso. Il ricorso verrà inoltrato al direttore generale che lo sottoporrà ad apposito esame di una competente Commissione medica che sarà nominata dallo stesso, se lo riterrà opportuno, presso l’unità sanitaria. Per questa Commissione non è prevista alcuna economia di spesa tanto che potrà riunirsi quando ritiene opportuno, e comunque con cadenza periodica non inferiore a sei mesi. Qualcuno dirà: ”ma allora questa Commissione si potrà riunione al massimo due volte l’anno”. Non è così, perché se manca soltanto un componente della Commissione, la riunione è rinviata alla successiva seduta che potrà avvenire sollecitamente non prima dei successivi sei mesi!
Quando, finalmente, la Commissione riuscirà a riunirsi, esprimerà apposito parere. Se il parere è di accoglimento del ricorso l’”aspirante invalido” verrà ammesso a visita medica. E poi?
E poi l’”aspirante invalido”, che sia storpio, zoppo, cieco, sordomuto, privo della possibilità di deambulazione, ammalato grave ed anche terminale, si farà accompagnare con la barella per la visita di accertamento, attenderà il suo turno, anche di sei o sette ore e, alla fine, se nel frattempo non avrà subito una sincope neuromediata da attesa, sarà ammesso nella stanza dove, forse, potrebbe esserci anche un medico per visitarlo (salvo economie di spesa, s’intende!) In questo caso, tuttavia, l’aspirante invalido perderà il diritto a potere proporre un altro ricorso.


Vittorio Cavallotti



Sappiano gli avvenire che da questa casa il 18 maggio 1895 FELICE CAVALLOTTI censore imperterrito di prepotenti parlando al popolo fremente di vita nuova e ammonendo con terribile esempio gli oppressori evocava EUNO lo schiavo Siro che in nome dell’umana eguaglianza a capo d’innumeri schiavi ribelli fiaccò mirabilmente più volte la prepotenza di Roma insegnando ai legislatori del Mondo gli schiavi non essere cose ma Uomini