Natale al museo della ceramica di Caltagirone

Anche il Museo della Ceramica di Caltagirone si è preparato ad accogliere turisti e visitatori sotto queste feste di Natale. La Città dei Presepi è già un pullulare di scolaresche provenienti da tutta la Sicilia alla scoperta dei presepi che ogni anno rappresentano , insieme alla scala illuminata di SS. Maria al Monte, la maggiore attrattiva turistica della città Erea.
Il Museo della Ceramica, allocato a ridosso del superbo Teatrino del Bonaiuto, tra la villa Comunale e la centralissima via Roma, propone, infatti, tre eventi: la mostra dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia, la vetrina dedicata a Renoir e la Ceramica di Caltagirone e un particolare presepio realizzato con i fischietti antropomorfi di Mario Iudici.
La Mostra celebrativa dei centocinquantanni dell’Unità d’Italia è stata possibile dal possesso, tra le ceramiche custodite al Museo, di alcune quartare e soprattutto di un acquamanile da sacrestia datate proprio 1861, anno della proclamazione dell’Unità d’Italia. Di manifattura calatina, così come le altre maioliche esposte, l’acquamanile in mostra è un raro manufatto in ceramica policroma, con inserti plastici sempre in terracotta, proveniente da una sacrestia di chiesa, probabilmente calatina, ed era adibito a contenere acqua benedetta, che il prete utilizzava quale lavanda per le mani in segno di purificazione prima di celebrare messa.
La vetrina dedicata a Pierre Auguste Renoir e la ceramica calatina è stata la bacheca “clou” per quest’anno del Museo della Ceramica. Una novità su cui tanto si è scritto e parlato e che continua a intrigare ceramisti e ceramologhi di tutta Italia. Si tratta della riproduzione di due tele del noto pittore impressionista francese in cui sono ritratti, in ben evidenza, delle maioliche il cui decoro richiama perfettamente quello calatino. “Le juenes filles au piano”, così si chiamano le tele del Renoir, rappresentarono per l’artista “la celebrità” e, quindi l’ingresso tra i grandi della pittura. Una “svolta “ non solo per il pittore d’oltralpe ma che appartiene anche alla ceramica caltagironese a conferma di quanto la maiolica calatina fosse apprezzata fuori dai ristretti confini geografici dell’isola mediterranea. Un’ulteriore dimostrazione di quanto la policromia dei suoi colori entrasse nei salotti buoni d’Europa, ed in particolare in Francia e Spagna dove veniva apprezzata anche dai palati più raffinati e, soprattutto, dalle “nuove frontiere della cultura”.
E infine oseremo dire la “ciliegina”, soprattutto per la gioia dei ragazzini, un presepe realizzato con i fischietti. L’allestimento è stato possibile grazie alla grande disponibilità del maestro ceramista Mario Iudici,che ha donato l’opera.. Sono in tutto, trentasette fischietti di figure antropomorfe in terracotta, che ritraggano scene di vita quotidiana, disposti dentro alcune vetrine , dove sono ospitate le maioliche policrome dell’800 siciliano. Mario Iudici è figlio di Giacomo, anche lui celebrato “cannataro”, vissuto nello stesso periodo di Giacomo Vaccaro Bongiovanni, P. Benedetto Papale Giacomo Azzolina, rinomati figurinai dell’epoca
“E’ una visita cui non bisogna rinunciare se si viene in questi giorni di festa a Caltagirone – sottolinea il direttore Giovanni Patti – perché abbiamo realizzato , in piena economia e senza alcuna risorsa esterna, tre momenti culturali importanti e rappresentativi per la ceramica siciliana, aprendo ai visitatori gratuitamente la sala “G” del Museo, che ospita la collezione policroma ceramica prodotta nell’800, facendo ospitare due delle tre iniziative attualmente in corso”.
Le tre mostre, che ricordiamo, sono aperte gratuitamente al pubblico sino al 31 gennaio 2012, sono state curate dal Dott. Giuseppe Turco e dal Dott. Silvano Marino, con la collaborazione dalla Sig.ra Marilena Ruggeri, del Sig. Luigi Coniglio e di tutto lo staff del Museo.