“Sole nero”, giudici del Riesame annullano per 4 indagati l’aggravante di aver “favorito la mafia”
Enna-Cronaca - 19/08/2012
E’ caduta l’aggravante di aver “favorito la mafia”, ma restano in carcere tutti e quattro gli arrestati dell’operazione antiusura “Sole Nero”, condotta dagli agenti della squadra mobile, diretta da Giovanni Cuciti. Il Tribunale del riesame ha annullato l’aggravvante dell’associazione mafiosa per Michele Cammarata, imprenditore agricolo ennese di 48 anni, per Giuseppe Torrisi e Giuseppe Fascetto, ma per i tre rimane l’accusa di usura. I tre imputati sono difesi dagli avvocati Giovanni Palermo, Nino Grippaldi e Francesco Siracusano e l’ordinanza del Tribunale del Riesame segna un importante punto a favore della difesa, perché fa cadere quella che gli addetti ai lavori chiamano l'”aggravante mafiosa”.
Nel contempo i giudici del Riesame hanno ordinato che restino in cella, nel carcere catanese di Bicocca Cammarata e al Malaspina di Caltanissetta Torrisi e Fascetto. Dagli interrogatori è emersa qualche novità. Cammarata e Torrisi sono accusati di aver messo in contatto la presunta vittima dell’usura, imprenditore di Bronte, con Maurizio Nicosia, pregiudicato di Villarosa e Fascetto. Torrisi nell’interrogatorio ha sottolineato di essere stato il consulente di Nicosia. Fascetto ha sottolineato di aver prestato 30 mila euro e di aver ricevuto in cambio tre assegni da 10 mila euro, e che, quindi, non ci sarebbe stata usura. E avrebbe recuperato i suoi soldi solo grazie a Torrisi.
La vicenda risale al 2010. Michele Cammarata, nel corso dei due interrogatori a cui è stato sottoposto, prima di fronte al Gip e poi di fronte al Pm Roberto Condorelli, ha negato ogni addebito. Ha ribadito di non aver prestato soldi a nessuno, anche perché in quel tempo, il particolare è venuto fuori risulta dalla stessa ricostruzione investigativa, aveva problemi di liquidità. Ha anche affermato di non aver messo in contatto nessuno con la presunta vittima, contrariamente a quanto sostiene invece l’imprenditore brontese nelle sue dichiarazioni alla polizia.