Motivazioni omicidio trattorista Saffila, con condanna a 19 anni di Stanzù
Enna-Cronaca - 03/11/2012
Depositate le motivazioni della sentenza con la quale il Gup presso il tribunale di Caltanissetta , David Salvucci, ha condannato a 19 anni di reclusione l’imprenditore agricolo di Valguarnera Gabriele Giacomo Stanzù, il quale per consumare la sua vendetta, attesa per 20 anni, fece uccidere da due killer il trattorista aidonese Franco Saffila perché questo, a sua volta, aveva ucciso suo padre vent’anni prima e tra l’altro nella stessa contrada dove era morto il padre. All’imprenditore valguarnerese sono state concesse varie attenuanti, tanto è vero che c’è stata una riduzione di un terzo della pena, rispetto ai trent’anni che erano stati richiesti dal Pubblico Ministero. Il giudice lo ha riconosciuto colpevole di omicidio premeditato aggravato dall’organizzazione secondo il “metodo mafioso”. Il difensore, avvocato Antonio Impellizzeri, sta preparando l’appello. Ci sono delle novità nelle motivazioni della sentenza perché secondo il giudice, Gabriele Stanzù avrebbe attivato due killer della mafia di Gela, del gruppo di fuoco del boss Emmanuello, amico di Stanzù, il quale aveva protetto la sua latitanza sino alla morte. I due entrarono in azione il 28 settembre del ’98 e Saffila fu ucciso alla stessa maniera del padre di Stanzù con due colpi di fucile in faccia, omicidio avvenuto nel 1978 nella stessa contrada dove era stato ucciso il trattorista. A testimoniare erano stati chiamati sette testimoni, tra cui i pentiti di mafia Crocifisso Smorta e Massimo Carmelo Billizzi. L’avvocato difensore ha sempre sostenuto l’innocenza dell’imprenditore, nonostante l’accusa provenisse dagli assassini di Saffila che sono stati rei confessi, Massimo Carmelo Billizzi e Francesco Sarchiello. Carmelo Billizzi ha confessato di aver agito su mandato del suo boss Daniele Emmanuello, perché doveva fare un favore a Stanzù. L’imprenditore valguarnerese avrebbe fornito ai killer le armi e avrebbe organizzato tutto quello che era necessario per l’omicidio. Sarchiello confessò di aver partecipato all’agguato, ma che a uccidere Saffila sarebbe stato Billizzi. Agli investigatori disse di avere partecipato “ ad un omicidio avvenuto in provincia di Enna assieme a Billizzi”.