Assoluzione con formula piena per due impiegati postali e utenti di Cerami
Enna-Cronaca - 21/11/2012
Cerami. Quattro anni fa il direttore dell’ufficio postale Maurizio Proto e un dipendente, Signorino Ferlauto, furono rinviati a giudizio, assieme a cinque cittadini privati, Sebastiano Proto, Giuseppe Iraci Tobbi, Silvana Raffaele, Silvia Turco e Delizia Amaradio, per il reato di abuso d’ufficio. Per tutti e sette è arrivata una sentenza di assoluzione con formula piena da accuse a vario titolo di concorso in abuso d’ufficio e tentato abuso. La Corte d’appello di Caltanissetta, presieduta da Salvatore Cardinale, relatore D’Amore e a latere Tomaselli li ha mandati tutti assolti. In primo grado i sette erano stati condannati in primo grado ad alcuni mesi di reclusione. Il direttore è stato difeso dall’avvocato Giuseppe Lipera, Signorino Ferlauto dall’avvocato Antonio Impellizzeri. I due, intanto, erano stati prima sospesi dal servizio e poi licenziati. Da quanto è emerso dal processo, l’ingresso in graduatoria per la concessione dei contributi per gli investimenti aziendali tesi al irrobustimento delle filiere, dipendeva anche da chi arrivava prima alla Posta ed alcuni imprenditori già domenica pomeriggio, si erano presentati davanti l’ufficio postale in modo da essere i primi a spedire le raccomandate il lunedì. Nonostante la lunga attesa, l’indomani si videro preceduti da altre persone, i cinque imputati, che risultavano aver spedito le raccomandate dallo stesso ufficio. Secondo l’accusa, i due impiegati avrebbero spedito per prime le raccomandate di imprenditori “amici”. Questi ultimi, tranne due, che rinunciarono a ritirare le somme, tanto che furono accusate solo di tentato abuso, avrebbero ottenuto i contributi al posto loro. Ci fu la presentazione di vari esposti e denunce da parte degli agricoltori, arrabbiati per essere stati superati da gente che non avevano visto presso l’ufficio postale, da qui scattò l’inchiesta . “Sono soddisfatto – ha commentato l’avvocato Impellizzeri – per questa sentenza, che restituisce dignità, onestà e lavoro ai due impiegati postali, che a seguito di questa assoluzione si vedranno riconosciuti il diritto al lavoro, dopo 4 anni di tanta sofferenza”.