Enna. Comitato Renzi: il problema non è Crisafulli in quanto persona ma il crisafullismo
Enna-Politica - 27/01/2013
E’ stata una giornata particolare quella che hanno vissuto i politicanti dell’ennese, una concomitanza, non affatto casuale, di due manifestazioni politiche: Mirello Crisafulli promuove una manifestazione di amici e compagni per l’apertura della campagna elettorale alla presenza del segretario regionale Lupo ad Enna bassa ed il senatore Lumia con il Presidente della regione Rosario Crocetta presentano la lista del Megafono ad Enna alta. Due eventi organizzati dalla stessa area politica, ma che sanciscono come sia dura a morire la guerra fra l’area di Mirello Crisafullli e quella di Beppe Lumia nel Partito democratico; battaglie combattute senza esclusione di colpi.
E nell’agone politico di questi giorni le considerazioni di Peppe La Porta, delegato provinciale per le primarie lista Renzi e Consigliere comunale del comune capoluogo (tra non molto l’ufficiliazzazione di un nutrito gruppo del Megafono di Consiglieri comunali che saranno all’opposizione dell’attuale sindaco crisafulliano):
“ …che forse Matteo Renzi aveva ragione? Nella vita come in politica i cicli si susseguono e così in modo più o meno naturale siamo in presenza di un possibile rinnovamento dei rappresentanti politici del nostro territorio. L’affaire Crisafulli che polarizza l’attenzione della città in questi giorni, rischia se non bene inquadrato di sviare il problema. Il problema della non candidatura del Senatore è solo una parte, importante certo ma non esclusiva dei problemi della politica e del PD ennese, il problema a mio giudizio non è Crisafulli in quanto persona, ma quello che è diventata la politica negli ultimi anni e cioè un non luogo di elaborazione politica, un non luogo di progettazione della città, un luogo dove invece si cerca una risposta ai problemi personali che nella maggior parte dei casi si risolvono nella ricerca di un lavoro, un luogo dove come in processione all’oracolo si cerca una risposta al proprio problema. Senza entrare nel merito politico della vecchia classe dirigente responsabile, negli ultimi 20 anni, nel bene e nel male delle sorti del nostro territorio è indubbio che il loro tempo almeno nel sentire comune è finito. Le recenti consultazioni elettorali con l’avvento di Grillo, la nascita di soggetti politici come Il Megafono e le istanze di cambiamento portate avanti dalle primarie da Renzi, altro non sono che indicatori di tale volontà. Naturalmente quello che è il lato emotivo molto spesso porta a non identificare il vero obbiettivo e pertanto la rabbia, il disamore, l’acredine, la insoddisfazione che aleggia nell’aria, rischia di non fare comprendere la reale portata degli eventi e la possibilità che finalmente si è prospettata di un reale cambiamento della classe dirigente. Non solo in senso fisico ma soprattutto in termini di contenuti, di metodologia, di stile. E’ venuto il momento per i cittadini di prendere atto che un’era è finita e che nuovi rapporti con la politica sono possibili. Rapporti in cui si possa chiedere ai politici azioni in favore della generalità dei cittadini, in cui i problemi della città siano visti senza personalismi e soprattutto dove i diritti siano considerati tali senza intermediazione di amici e amici degli amici. Ma tutto questo è possibile solo se cambia il clima, se si capisce che il bene comune è l’Italia e per noi Enna e questo al di là di barricate che si sono frapposte a volte per incomprensioni a volte per personalismi ma che comunque sono dalla maggior parte del popolo della sinistra risolvibili e in questo processo di riunificazione una grande responsabilità e un grande impegno di accompagnamento, grazie alla loro esperienza, c’è l’hanno i “rottamati” che come i buon padri di famiglia devono accompagnare i figli nella vita. Se tutto questo succederà, penso che i prossimi anni potranno vedere una rinascita della nostra terra. E’ un augurio e una speranza! Certo nel progetto di una diversa concezione di politica incidentalmente si pongono le elezioni e pertanto decisioni vanno prese indipendentemente dai commissari di partito, dai congressi e dalle riunioni di elaborazione di strutture diverse. Occorre votare e non c’è dubbio, che per noi popolo di sinistra, bisogna votare, secondo la propria sensibilità Megafono, Pd, Sel, in modo da dare subito a Bersani la possibilità di governare il paese”.