Enna. Il processo sulla comunità minori Quadrifoglio potrebbe fermarsi

Enna. Il processo a carico della titolare della comunità minori “Quadrifoglio”, Olimpia Arangio e dei due dipendenti Stefania Cardaci e Fabrizio Russo si fermerà. Infatti l’avvocato Impellizzeri, difensore della Arangio, ha comunicato che non acconsentirà alla rinnovazione degli atti dell’istruttoria già effettuata, non acconsente alla prosecuzione del processo di fronte a un nuovo collegio giudicante. Sostanzialmente ci sarà un nuovo processo che potrebbe iniziare a settembre, infatti via due magistrati, i giudici a latere Andrea Salvatore Romito e Calogero Commendatore; Romito perché ha ottenuto il trasferimento, il secondo per ragioni di studio, cancellate le udienze programmate per aprile e maggio, per cui si va a settembre. Questo annulla oltre due anni di processo. Alla decisione della difesa della Arangio non si sono associate ne la Procura ne le parti civili, gli avvocati Caruso e Chiarenza volevano proseguire il dibattimento, indipendentemente. Così si annullano le deposizioni dei testimoni. Hanno deposto, una cuoca, e altri quattro testimoni, che hanno ribadito le accuse nei confronti dei responsabili della casa alloggio, parlando, tra l’altro, di “vestiti riciclati” dati ai bambini e alimenti “provenienti dal banco alimentare”. “Alcuni alimenti da cucinare per i bambini erano scaduti. Altri non erano abbastanza per tutti”. A dichiararlo è stata un’ex cuoca della casa alloggio “Il Quadrifoglio”; al centro del processo a causa di una cattiva gestione, la titolare e due dipendenti maltrattamenti e malversazioni, utilizzo di cibo scaduto, che sono difesi dagli avvocati Antonio Impellizzeri, Michele Caruso e Sergio Chiarenza, mentre altri quattro dipendenti sono stati condannati a pochi mesi solo per maltrattamenti con il rito abbreviato e sono in attesa d’appello.