Enna. All’ospedale Umberto I al via la cartella informatica degli utenti ricoverati

Entro il 2020 nei quattro ospedali della provincia (Enna, Leonforte, Nicosia e Piazza Armerina) ci sarà la cartella clinica informatizzata con documento digitalizzato.

Nel corso di un incontro presso la sala Farinato il direttore generale dell’ASP, Francesco Iudica, il direttore sanitario Emanuele Cassarà, il primario di Cardiologia Lello Vasco ed il direttore del sistema informatico dell’azienda Ciro Viscuso hanno piegato ai primari di tutti i reparti dell’ospedale Umberto I come si arriverà in poco tempo alla cartella clinica informatizzata con documento digitalizzato che andrà a sostituire il cartaceo e consentirà agli utenti, ai medici di poter accedere rapidamente alla cartella clinica. “Questo è un momento importante – ha dichiarato Francesco Iudica – perché si tratta di una innovazione di primo piano, un investimento oneroso ma che consentirà il miglioramento notevole nei risultati, oltre ad avere anche dei vantaggi economici perché si eliminerà il cartaceo, con trasferimento delle cartelle in tempo reale”. Tra i reparti dell’Umberto I la Cardiologia, diretta da Lello Vasco. è già in attività e i prossimi reparti ad avere l’attività informatizzata saranno Neurologia e Nefrologia, poi ci saranno altri reparti che avranno l’informatizzazione. Tutto si completerà entro il 2020 e comprenderà gli ospedali di Leonforte, Nicosia e Piazza Armerina . Lello Vasco, che ha portato i colleghi in reparto per vedere da vicino come funziona l’informatizzazione delle cartelle, ha voluto sottolineare come con la cartella si avrà la storia ed il percorso clinico del paziente perché nella cartella c’è tutto e può servire a tutti con notevole risparmio economico ed in tempi rapidissimi.

Attualmente il 95% delle Regioni italiane dà la possibilità ai cittadini di attivare un fascicolo sanitario elettronico.
Il fascicolo può consentire di avere a disposizione in qualsiasi momento i propri dati clinici in formato digitale, eliminando la documentazione cartacea, quindi permettendo risparmi di costo e una migliore accessibilità delle informazioni sanitarie da parte del paziente, nonché delle Asl e delle strutture ospedaliere e facilitando così anche gli interventi di cura ordinari e straordinari.
Secondo le ultime rilevazioni nazionali, in ben 19 su 20 risulta sia stato attivato almeno un fascicolo sanitario elettronico, con una crescita del numero di Regioni che consentono questa opzione del 90% negli ultimi 3 anni. Oggi le Regioni operative sono passate dalle 10 del 2016 alle attuali 19: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Val d’Aosta, Veneto. Mentre ammontano a 11 milioni e mezzo gli italiani che hanno dato il consenso all’apertura di un proprio fascicolo sanitario elettronico e hanno toccato complessivamente quota 239 milioni i referti digitalizzati. I dati sono stati oggetto di dibattito durante il convegno “La trasformazione digitale per integrare sanità e sociale”, organizzato da Agid e Cnr Icar in collaborazione con FPA a Sorrento. Il fascicolo potrà diventare lo strumento cardine per abilitare nuovi percorsi di cura e prevenzione personalizzati soprattutto per i malati cronici e gli anziani, anche in collegamento con i sistemi di telemedicina.