Enna. Storia assurda di un militare ennese
Enna-Cronaca - 25/07/2009
Enna. Per quasi un anno, sino a giugno di quest’anno, è stato in Afganistan, in una zona tre le più pericolosa, ha vissuto di persona l’attentato ad una pattuglia italiana nell’ottobre del 2008, salvandosi a stento, ma a giugno l’Esercito ha deciso di congedarlo perché, secondo gli uffici amministrativi del Ministero della Difesa, Vittorio Giuseppe Li Puma, ennese di 31 anni, radiofonista aveva completato i suoi otto anni di servizio, mentre il caporal maggiore Vittorio Giuseppe Li Puma sostiene che ancora può e deve svolgere almeno quattro anni in missioni speciali e per questo motivo lancia un appello al ministero della Difesa, La Russa, perché esamini la sua situazione e lo richiami in servizio. La sua storia incomincia nel 1999, dieci anni fa, quando partecipa ad un concorso, di cui non riceve alcuna comunicazione, anche se dal Ministero della Difesa, comunicano che lui è tra i vincitori, ma non ha mai comunicato l’accettazione. Si fanno indagini presso le Poste Italiane(2000-2001), alla fine si scopre che la comunicazione di essere vincitore di concorso, non era mai partita ed allora ricorso al Tar di Catania (respinto) si va in appello al Cga di Palermo ed il ricorso viene accolto, anzi i giudici obbligano il Ministero a reintegrare il caporale maggiore ennese ed a pagargli 4 anni di arretrati ed avere gli stessi diritti che avevano i suoi colleghi, vincitori di concorso. Giuseppe Vittorio Li Puma viene trasferito a Sacile, vicino Udine, parte per l’Afganistan, dove dimostra di essere un eccellente radiofonista, innamorato del suo ruolo, pronto a tutte le missioni difficili, ma il 27 settembre del 2008 gli arriva la doccia fredda, gli viene comunicato che a giugno del 2009 dovrà essere congedato perché, all’età di 31 anni, ha superato gli otto anni previsti, nel frattempo per amore dell’esercito aveva rinunziato ad un posto di lavoro nell’organico dell’Eni, in quanto diplomato (all’Ipsia di Enna) come operatore tecnico degli impianti di raffineria. “L’avermi congedato, dopo un’assunzione molto complessa – ha dichiarato Vittorio Giuseppe Li Puma – mi lascia con l’amaro in bocca. Sono convinto che ancora ho la possibilità di fare altri quattro anni di servizio (quelli del ricorso) e faccio appello al ministro della Difesa, La Russa, affinché esamini la mia pratica e mi consenta di proseguire la mia attività all’interno dell’Esercito Italiano”.